20 November 2007

Caccia alla megattera in Atlantico

Ieri, 19 novembre, 4 navi baleniere hanno preso il largo dal porto di Shimonoseki (Giappone), destinazione Oceano Atlantico, obiettivo 50 megattere.

Non è certo la prima volta che i giapponesi danno la caccia alle balene, ma è la prima volta per le megattere. Dal 1963, infatti, questi animali sono protetti dalla Moratoria Internazionale, ma il 10 novembre l'Agenzia della Pesca giapponese ha annunciato la rottura dell'accordo. Le finalità dichiarate sono quelle scientifiche, più precisamente "studiare gli organi interni di questi animali".

Oltre alle megattere, nel mirino ci sono anche 935 capodogli dell'Antartico e una cinquantina di balenottere. La caccia continuerà fino ad aprile.

A sorvegliare il viaggio e l'attività di questa flotta c'è la nave di Greenpeace "Esperanza", che promette di intralciare il lavoro dei balenieri.

Silvia Bonizzoni

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Per maggiori informazioni:
http://notizie.alice.it/notizie/articolo,13483529.html?mod=foglia&pmk=mailwp
http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=10558
http://www.iht.com/articles/ap/2007/11/19/america/NA-GEN-US-Japan-Whales.php
http://www.reuters.com/news/video?videoId=71008&videoChannel=74

19 November 2007

Un nuovo Santuario dei Cetacei?

Il Santuario dei Cetacei del Mar Ligure potrebbe presto non essere l'unico del Mediterraneo.

Dopo l'accordo con Malta, infatti, ora anche la Tunisia ha appoggiato l'idea italiana di realizzare un nuovo grande santuario marino.

Il Ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio, afferma che "con il via libera anche da parte della Tunisia, non ci sono piùostacoli per la firma ufficiale dell'accordo a tre per l'istituzione del Santuario marino del Canale di Sicilia''.

Secondo Pecoraro, la firma trilaterale potrebbe già avvenire a inizio 2008.

Ora non ci resta che aspettare e sperare in un accordo fruttuoso ed efficace.

Silvia Bonizzoni

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Fonte:
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/fdg/200711191439297053/200711191439297053.html

11 November 2007

Troppe specie da salvare?

La lotta contro la diminuzione di biodiversità di specie animali e vegetali nella biosfera ha un costo di circa due miliardi di dollari all’anno. Un articolo pubblicato sulla rivista Nature dichiara che questi fondi non sono sufficienti per aiutare tutte le specie in via di estinzione, quindi si rende necessario individuare le specie “indispensabili” e quelle “superflue”.

La selezione non è facile e dovrebbe essere effettuata applicando criteri specifici. Tra i vari criteri proposti se ne evidenziano tre. Il criterio tassonomico, creato dalla Società Zoologica Inglese, assegna un punteggio a ciascuna specie sulla base della sua diversità genetica. Delle 100 specie più a rischio stilate nella lista dell’istituto, solo le prime cinque potrebbero usufruire dei finanziamenti.

Un altro approccio tiene invece conto degli “hotspots” (zone che è più necessario conservare, che contengono almeno lo 0,5% delle specie mondiali endemiche, di cui almeno il 70% deve essere a rischio), valorizzando aree specifiche piuttosto che singole specie. Nonostante il grande successo questo approccio non è esente da difetti in quanto porta all’identificazione di numerose zone da salvare, il che ricrea il problema di partenza di dover scegliere quali.

Un’altra soluzione si avvale invece di un modello matematico in grado di stimare il rapporto costi-benefici di una eventuale selezione. Il ricercatore australiano Hugh Possingham che ha pubblicato questo studio su Biological Conservation afferma che “dovendo scegliere se intervenire su un'area anziche' un'altra bisogna calcolare, a parita' di risorse, in quale si riesce a salvare piu' specie”. Il modello ha riscosso un enorme interesse da parte di istituzioni finanziarie, anche se le variabili di cui tenere conto per l’elaborazione dei dati sono molte.

La conseguenza di tale filosofia è una inevitabile selezione sulle specie in via di estinzione e la triste realtà che alcune di esse possano essere considerate più importanti rispetto ad altre.

Annalise Petroselli

(Fonte ANSA)

09 November 2007

Collegio dei Probiviri


Per il Collegio dei Probiviri sono risultati eletti Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Massimo Demma e Margherita Zanardelli.

Immagine: i Probiviri in un affresco di epoca romana salvato dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., portato alla nostra attenzione da Massimo Demma.

06 November 2007

Nuovo Consiglio Direttivo


Il giorno 6 novembre è stato rinnovato il Consiglio Direttivo dell’Istituto Tethys.

Nel nuovo CD sono stati eletti Giovanni Bearzi (Presidente), Simone Panigada (Vice presidente), Stefano Agazzi, Sabina Airoldi, Arianna Azzellino, Joan Gonzalvo Villegas e Elena Politi.

Foto: il neoeletto CD (assente Arianna Azzellino).

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La storia associativa di Tethys