06 November 2011

Due filosofi alla rincorsa di capodogli


“Roby se seguiamo l’altro capodoglio finisce che passiamo un’altra notte in mare aperto, forse è meglio rientrare”, urlo da sottocoperta al comandante di "Pelagos", in qualità di responsabile della ricerca. Lui mi guarda scuotendo la testa e senza sentire ragioni immediatamente dirige la prua verso i click dell’individuo che ancora non abbiamo foto-identificato. Torno di corsa ai computer con un sorriso largo 54 denti e ci rimettiamo tutti a “caccia”.
Si sono mai visti degli skipper con cui bisogna insistere per interrompere un avvistamento e rientrare in baia o in porto? Normalmente è il contrario, cioè bisogna discutere a lungo per poter stare in mare.
Conoscevo da tempo Roberto Raineri e Paolo Pinto, titolari della società Flash Vela d’Altura, ed entrambi aspettavamo un’occasione per collaborare. Arrivò quando dovemmo trovare una nuova piattaforma per le ricerche in Mar Ligure. Mi presentai da loro e dissi: “potreste acquistare una barca per noi?” Dopo qualche attimo di sconcerto accettarono di buon grado l’idea e cominciammo insieme a cercare quella adatta ai nostri scopi. Dopo aver visionato alcune imbarcazioni, salimmo a bordo di un motor-sailer di 21 metri in vendita da qualche mese. Fu una sorta di folgorazione! Capii subito che sarebbe stata perfetta per noi, sarebbe bastato aggiungere qualche posto letto, approntare una zona per gli avvistamenti e fare qualche altra modifica qua e là. Credo di essermi comportata in quell’occasione alla stregua di una bimba capricciosa che urla: “Voglio solo questa!” E fui accontentata.
Da sei anni Roberto e Paolo, entrambi provenienti da studi filosofici, non solo ci consentono di solcare in sicurezza le acque del Santuario sulla loro imbarcazione e di avvicinare i cetacei in modo da poter effettuare le diverse tipologie di raccolta dati, ma ci aiutano giorno dopo giorno a decidere le rotte, a rendere omogeneo lo sforzo (un accorgimento tecnico, che servirà poi per elaborare correttamente determinati dati scientifici), a trovare gli animali, a gestire le relazioni con i partecipanti alle nostre crociere di ricerca, a risolvere i quotidiani problemi logistici, e con noi condividono i rischi della copertura degli onerosi costi del monitoraggio in mare.
L’uno con la calma e la ponderatezza che gli conferiscono i natali liguri, l’altro con una straordinaria carica vitale e la tipica simpatia napoletana, vengono da tutti noi definiti i comandanti, ma nella realtà rappresentano ben di più: sono parte integrante e fondamentale dello staff del CSR. Grazie Paolo e Roby!
Sabina Airoldi

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