Uomini e cetacei: un difficile rapporto
E' uscito pochi giorni fa in libreria un nuovo libro di Marco Affronte:
"Jack il delfino e altre storie di mare", Editrice De Vecchi, 256 pp. 11,90 €
C’è un rapporto particolare fra gli uomini e i cetacei. L’essere umano prova verso delfini e balene un’ampia gamma di sentimenti: essi preludono a interazioni e comportamenti che possono trovarsi a due estremi veramente lontanissimi tra loro. Da una parte la baleneria, le stragi di delfini in Giappone e alle Faroe, e come non ricordare la legge italiana che, fino alla fine degli anni settanta, premiava con una ricompensa un pescatore che avesse consegnato alle autorità la coda di un delfino ucciso? All’estremo opposto ci sono un amore e un interesse verso questi animali, che molto spesso superano davvero ogni logica. In tutto il mondo crescono la domanda di poter vedere e avvicinare questi animali nel loro ambiente naturale, così come iniziative e campagne per la loro salvaguardia e tutela.
Nel libro "Jack il delfino e altre storie di mare", si racconta proprio di questo particolare rapporto fra l'uomo e i delfini (ma anche le balene), attraverso 11 storie, realmente accadute.
Si va dal leggendario Pelorus Jack, che per 25 anni ha "scortato" i traghetti attraverso il pericoloso French Pass, in Nuova Zelanda, all 'indimenticabile delfino Filippo, che ha vissuto per alcuni anni nel porto di Manfredonia. C'è la storia del cucciolo di balena grigia J.J., recuperato morente sulle coste della California, nutrito e curato per un anno intero e poi restituito con successo al mare. E ci sono le tre balene grigie intrappolate nei ghiacci dell'Alaska, che scatenano una folle corsa per restituite loro la salvezza.
Non manca nemmeno la lunga saga dell'orca Keiko, più famosa come Free Willy, ormai divenuto un simbolo del tentativo dell'uomo di riscattarsi dalle sue colpe verso i cetacei costretti alla cattività.
Altre due piccole orche, Luna e Springer, rimaste sole e sperdute nelle acque della British Columbia sono protagoniste di due storie parallele, ma dal finale drammaticamente diverso.
Ci sono anche i racconti di alcuni solitary dolphins, animali selavativi che "scelgono" di lasciare il loro gruppo per vivere a contatto con l'uomo.
Il libro si chiude con un'esperienza personale dell'autore, proprio con uno di questi delfini, nelle acque del nord Adriatico.
"Jack il delfino e altre storie di mare", Editrice De Vecchi, 256 pp. 11,90 €
C’è un rapporto particolare fra gli uomini e i cetacei. L’essere umano prova verso delfini e balene un’ampia gamma di sentimenti: essi preludono a interazioni e comportamenti che possono trovarsi a due estremi veramente lontanissimi tra loro. Da una parte la baleneria, le stragi di delfini in Giappone e alle Faroe, e come non ricordare la legge italiana che, fino alla fine degli anni settanta, premiava con una ricompensa un pescatore che avesse consegnato alle autorità la coda di un delfino ucciso? All’estremo opposto ci sono un amore e un interesse verso questi animali, che molto spesso superano davvero ogni logica. In tutto il mondo crescono la domanda di poter vedere e avvicinare questi animali nel loro ambiente naturale, così come iniziative e campagne per la loro salvaguardia e tutela.
Nel libro "Jack il delfino e altre storie di mare", si racconta proprio di questo particolare rapporto fra l'uomo e i delfini (ma anche le balene), attraverso 11 storie, realmente accadute.
Si va dal leggendario Pelorus Jack, che per 25 anni ha "scortato" i traghetti attraverso il pericoloso French Pass, in Nuova Zelanda, all 'indimenticabile delfino Filippo, che ha vissuto per alcuni anni nel porto di Manfredonia. C'è la storia del cucciolo di balena grigia J.J., recuperato morente sulle coste della California, nutrito e curato per un anno intero e poi restituito con successo al mare. E ci sono le tre balene grigie intrappolate nei ghiacci dell'Alaska, che scatenano una folle corsa per restituite loro la salvezza.
Non manca nemmeno la lunga saga dell'orca Keiko, più famosa come Free Willy, ormai divenuto un simbolo del tentativo dell'uomo di riscattarsi dalle sue colpe verso i cetacei costretti alla cattività.
Altre due piccole orche, Luna e Springer, rimaste sole e sperdute nelle acque della British Columbia sono protagoniste di due storie parallele, ma dal finale drammaticamente diverso.
Ci sono anche i racconti di alcuni solitary dolphins, animali selavativi che "scelgono" di lasciare il loro gruppo per vivere a contatto con l'uomo.
Il libro si chiude con un'esperienza personale dell'autore, proprio con uno di questi delfini, nelle acque del nord Adriatico.
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