28 September 2008

Quando muore un delfino


Quando si spiaggia un cetaceo provo un senso di impotenza. Se questo animale è della specie che sto studiando e cercando di proteggere la sensazione diventa ancora più forte. Alla curiosità di scoprire come è morto si aggiunge il timore di riconoscere in quell’individuo un membro della popolazione che studio.

Qualche giorno fa i miei colleghi Joan Gonzalvo e Mauro Colla sono andati a ispezionare un delfino spiaggiato sulla costa dell’isola di Lefkada, in Grecia (vedi post). Rientrato alla base, Joan mi ha subito mandato alcune foto della pinna dorsale per capire se fosse uno dei 'nostri' tursiopi, cioè un individuo delle vicine popolazioni che monitoriamo da anni.

Ed ecco che mentre apro quei file mi prende la paura di riconoscere in quella pinna malconcia una delle nostre vecchie conoscenze. Dopo aver esaminato tutti gli individui in catalogo questa ipotesi non trova conferma.

Non è Atena, la mia preferita della popolazione di Kalamos, e neppure Koboloi, il piu' simpatico di Amvrakikos, e nemmeno uno dei loro compagni vecchi o giovani. Non è uno dei nostri delfini, e tuttavia si tratta di un animale morto, impigliato in una rete da pesca. Non lo conoscevo, eppure mi dispiace.

Silvia Bonizzoni

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