04 January 2007

Di che tursiope si tratta?


Nella letteratura scientifica si parla spesso di tursiopi (in inglese ‘bottlenose dolphins’), ma a volte non è chiaro a che specie ci si riferisca.

Di tursiopi infatti ne sono state riconosciute (finora) almeno due specie: il Tursiops truncatus (common bottlenose dolphin) e il Tursiops aduncus (Indian-Ocean bottlenose dolphin). In italiano il primo è chiamato semplicemente ‘tursiope’, il secondo ‘tursiope indo-pacifico’, anche per il fatto che in Mediterraneo vive solo la prima specie.

Quando si ha a che fare con articoli pubblicati qualche tempo fa, prima che avvenisse questa divisione tassonomica, è a volte difficile capire di che specie si stia parlando. Sono infatti quasi tutti ‘bottlenose dolphin’ Tursiops truncatus.

Di questi animali viene spesso magnificata la grande adattabilità e flessibilità di comportamento, organizzazione sociale, dieta etc. Si tratta effettivamente di animali molto opportunisti e di abitudini elastiche, ma a rigore, trattandosi di due diverse specie, non è corretto mettere insieme i comportamenti dei tursiopi italiani con, ad esempio, quelli studiati a Shark Bay, in Australia. I secondi appartengono infatti alla specie aduncus.

Una certa tendenza a mantenere lo status quo da parte di tanti ricercatori, ignorando alcune recenti scoperte a favore della ‘tradizione’, fa sì che si continui a discutere di tursiope come se ne esistesse una sola specie. Eppure, i motivi per abbandonare il vecchio per il nuovo ci sarebbero.

Già una decina d’anni fa Richard G. LeDuc ha dimostrato che esistono differenze sostanziali all’interno del genere Tursiops, e che tale genere è sicuramente polifiletico. In altre parole, LeDuc, insieme ai suoi colleghi Barbara E. Curry e William F. Perrin, sostengono che all’interno del genere esistano diverse specie, e che il genere necessiti di una revisione sostanziale.

E’ interessante notare che non si tratta solo di un puntiglio da superspecialisti, destinato a restare oggetto di uggiose disquisizioni accademiche. La specie Tursiops aduncus, infatti, risulterebbe più simile al genere Stenella di quanto non lo sia al genere Tursiops. Potrebbe quindi trattarsi addirittura di una Stenella aduncus!

Quali che siano le future suddivisioni tassonomiche, alcune organizzazioni autorevoli (ad esempio l’International Whaling Commission - IWC- e la World Conservation Union - IUCN) hanno già adottato la tassonomia aggiornata accettando le due specie truncatus e aduncus.

E' probabile che nel prossimo futuro spunteranno altre specie o sottospecie, data la grande variabilità morfologica, genetica, molecolare etc. che si riscontra nelle diverse popolazioni di tursiopi che abitano le acque temperate e tropicali di tutto il Pianeta.

Si vede quindi quanto sia inopportuno mettere in uno stesso contenitore i tursiopi di Shark Bay, che usano le spugne come strumenti e formano ‘bande’ di maschi note per segregare le femmine e costringerle all’accoppiamento, con i tursiopi nostrani, che certe cose (a quel che risulta) proprio non le fanno.

Giovanni Bearzi

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Per approfondimenti:

Cetacean taxonomy and common names
http://www.tethys.org/cetanames.htm

Leduc R.G., Curry B.E. 1997. Mitochondrial DNA sequence analysis indicates need for revision of the genus Tursiops. Report of the International Whaling Commission 47:393.

LeDuc R.G., Perrin W.F., Dizon A.E. 1999. Phylogenetic relationships among the delphinid cetaceans based on full cytochrome b sequences. Marine Mammal Science 15:619-648.

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