29 November 2011

The key role of krill featured in Happy Feet Two



Two of Hollywood’s biggest names portraying the smallest actors in one of the world’s most pristine ocean ecosystems is perfect timing. While still primarily a tale about Emperor Penguins, Happy Feet Two, just released in theaters, also features elephant seals, leopard seals, and most importantly, krill, which is voiced by Matt Damon and Brad Pitt.
Krill plays an important role in the Antarctic food web and is the primary food source for whales and seals in the Southern Ocean - in addition to the penguins of Happy Feet. Recently, demand for these crustaceans has increased as they are being used as feed for industrially farmed fish. This overfishing, in addition to sea-ice loss, threaten to destroy stocks in key feeding areas for penguins, seals and whales .
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24 November 2011

Don't send X'mas cards, send a whale!


To be friends with no less than a whale is definitely an unusual proposal provided by Tethys with the aim of giving anyone the opportunity to contribute to cetacean research and marine environment conservation.
You can choose the “friendship” of a sperm whale in the Sanctuary, whether for yourself or as a gift, from one of six individuals. The individual you choose is recognisable from the fluke and from the particular pigmentation on the skin. The certificate will be sent by email and the cost is 5 euro.
Some of the individuals have been known to researchers for more than ten years during which time information has patiently been collected. “Friends” will have access to current information and future updates on new sightings. Nevertheless, this gift considerably contributes to the conservation of the animals and their environment.

All the details on Tethys' website

Non spedire cartoline, manda un capodoglio!



Fare "amicizia" con un capodoglio: questa è la proposta di Tethys per le feste, con l'intento di dare la possibilità a tutti di contribuire alla ricerca sui cetacei e alla conservazione dell'ambiente marino. Come è noto l'istituto è dedicato esclusivamente alla ricerca finalizzata alla tutela degli animali e del loro ambiente e, in linea con questo, propone un modo originale per fare gli auguri agli amici, aiutando nel contempo gli animali e il loro ambiente.
Chi vuole l'"amicizia" di un capodoglio del Santuario può scegliere - per sé o come regalo - tra sei individui, riconoscibili dalla coda e dalla particolare pigmentazione sulla pelle; il costo è di 5 euro, l’invio del materiale è per email. Alcuni degli individui sono noti da oltre dieci anni, durante i quali i ricercatori hanno pazientemente raccolto informazioni; su questi animali gli "amici" potranno, anche in futuro, tenersi aggiornati, in occasione di nuovi avvistamenti.
Si fa in un attimo sul sito di Tethys

23 November 2011

Cetaceans suggest a new techinque for evolutionary biologists


Fossil records are the only direct evidence scientists have about the history of species diversity, but it can be full of holes or even missing, for certain organisms. The only hope in such cases is to infer historical diversity from modern DNA sequences, but such techniques provide incorrect results.
University of Pennsylvania evolutionary biologists have resolved this long-standing paleontological problem by reconciling the fossil record of species diversity with modern DNA samples, and the key to the new techinque were cetaceans: whales and dolphins are ideal for testing ideas about evolutionary diversification, as their fossil record is especially clear. M.J.
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EC proposes full ban on shark finning at sea. - La CE per eliminare il finning


Two days ago the European Commission in Brussels proposed today to forbid, with no exemptions, the practice of 'shark finning' aboard fishing vessels. Shark finning is the practice of cutting off the fins of sharks – often while they are still alive - and then throwing back into the sea the shark without its fins. The Commission proposes that from now on, all vessels fishing in EU waters and all EU vessels fishing anywhere in the world will have to land sharks with the fins still attached. To facilitate storage and handling onboard vessels, fishermen will be permitted to slice partly through each fin and fold it against the carcass of the shark. The aim of the new rules is to better protect vulnerable shark populations across the world's oceans.
Today's proposal strengthens the existing EU legislation banning shark finning, which allows by exemption and under certain conditions, to remove fins aboard and to land fins and shark carcasses in different ports. The Commission proposes that this should no longer be possible. As a consequence, EU Member States will no longer be able to issue special fishing permits, so that vessels flying their flag can fin sharks on board.
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ITA
È uscita, due giorni fa a Brussels l’attesa Proposta da parte della Commissione Europea per eliminare le scappatoie presenti nel divieto dell’UE sul finning, l’inutile e crudele pratica che consiste nel tagliare le pinne dello squalo per poi rigettarne il corpo in mare. Si tratta, secondo Shark Alliance di un importante passo avanti nella protezione degli squali.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ogni anno, in tutto il mondo, vengono tagliate le pinne a milioni di squali. Il Regolamento dell’UE, adottato nel 2003 e ancora vigente, risulta troppo indulgente e consente di fatto che tale pratica non venga scoperta o rimanga impunita. La Proposta, se adottata dal Parlamento e dal Consiglio dei Ministri europei, assicurerebbe che tutti gli squali catturati da pescherecci europei o in acque europee vengano sbarcati con le pinne ancora attaccate al corpo. Ambientalisti e scienziati hanno raccomandato questa politica come lo strumento più sicuro ed efficace per rafforzare concretamente il divieto sul finning.
Di più sull'argomento nel blog

14 November 2011

Flip Nicklin, the whales' photographer

Flip Nicklin is one of the most famous photographers of cetaceans: he and his father Chuck have probably pictured more than anyone else. Here is the story about a pioneer of undewater photography.

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ITA Un articolo su Flip Nicklin, uno dei più famosi fotografi di cetacei del mondo, autentico pioniere in questo campo, assieme al padre Chuck.

08 November 2011

Quel che fa la differenza...


"Abbiamo il capodoglio".
Sento la voce compiaciuta di Sabina mentre guardo il mare con il binocolo, mi giro e vedo la sua espressione soddisfatta, mentre mi sembra di leggere una scritta scorrevole sulla sua fronte che dice "eh eh, sorpreso, vero? Io lo so già per certo, tra poco lo vedremo".
Me lo aveva spiegato: loro hanno l'idrofono, l'idrofono fa la differenza.
È un lungo tubo di plastica come quello per annaffiare il giardino (almeno, questo è l'aspetto) che però ha dentro una lunga reticella arancione e altri corpi sensibili; è attaccato a un cavo lungo duecento metri ed è trascinato in acqua, a poppa.
Mi hanno mostrato sui monitor, nel caldo e piccolissimo ufficio informatico, quello che l'idrofono racconta, ed è una meraviglia della ragione.
In breve, il capodoglio annuncia la sua presenza con suoni vari, i più caratteristici dei quali sono i "clicks". Alle orecchie delle ricercatrici questi suoni raccontano un sacco di cose su quello che sta facendo il mirabile organismo e su quanto è lontano.
Ma quello che più mi ha colpito è quel che succede quando, dopo una lunga sequenza con variazioni, le Tetidi annunciano "Coda! ha fatto coda!" e sfrecciano per la barca inseguendo compiti precisi.
"Coda" è una sequenza precisa di clicks, per loro ben riconoscibile: è come se il capodoglio dicesse (probabilmente lo dice ai compagni) "Bene, io salgo".
Ora siamo chiamati a scrutare una fetta di mare, perché si sa che lui sta arrivando, emergerà in pochi minuti ma non si sa dove sbucherà.
Ecco, tutti sono pronti e silenziosi, e sperano - io lo speravo - di essere il primo ad avvistarlo. Minuti, lunghi sospesi minuti, silenzio assoluto. Minuti che segnano, evidentemente: ci ripenso spesso, sorpreso della persistenza e della intensità del ricordo.
"Ore sei!" grida una voce, vuol dire a poppa, tutti si girano, ma dov'è, non lo vedo, le ragazze di nuovo sfrecciano e hanno in mano macchine fotografiche con lunghi obiettivi, ecco! Lo vedo anch'io, un enorme tronco semisommerso che luccica con violenza nel binocolo, il famoso soffio inclinato - lo sento, sento il respiro -; come è strano, mentre lo guardo so che tra poco se ne andrà e allora cerco di vedere, di vedere più volontariamente del solito, per ricordare.
Mi scuoto perché veniamo dislocati come di consueto, con modi garbati ma fermi, in posizioni che non intralcino le operazioni: lo skipper ha il difficile compito di avvicinarsi all'animale nel modo corretto, che prevede velocità, angolo, esposizione alla luce, distanza e deve poter vedere il mare e le ricercatrici, che lo aiutano con segnali e indicazioni.
Siamo vicini, ora, tutti sono silenziosi; si sente solo il suo respiro, vedo bene il colore e cerco di registrarlo nella memoria, vedo la discontinuità sul dorso dove c'è la cresta del cranio, i grandi corrugamenti della pelle; si gira sul fianco - ecco! - una lunga striscia azzurrino chiarissimo sott'acqua: è la mandibola.
Continuo a guardare sforzandomi di afferrare quanto più posso, mentre sento le raffiche di scatti delle macchine fotografiche.
Più tardi, davanti ai monitor, mi diranno che l'amico è una vecchia conoscenza: Taccone.

Massimo Demma

06 November 2011

Due filosofi alla rincorsa di capodogli


“Roby se seguiamo l’altro capodoglio finisce che passiamo un’altra notte in mare aperto, forse è meglio rientrare”, urlo da sottocoperta al comandante di "Pelagos", in qualità di responsabile della ricerca. Lui mi guarda scuotendo la testa e senza sentire ragioni immediatamente dirige la prua verso i click dell’individuo che ancora non abbiamo foto-identificato. Torno di corsa ai computer con un sorriso largo 54 denti e ci rimettiamo tutti a “caccia”.
Si sono mai visti degli skipper con cui bisogna insistere per interrompere un avvistamento e rientrare in baia o in porto? Normalmente è il contrario, cioè bisogna discutere a lungo per poter stare in mare.
Conoscevo da tempo Roberto Raineri e Paolo Pinto, titolari della società Flash Vela d’Altura, ed entrambi aspettavamo un’occasione per collaborare. Arrivò quando dovemmo trovare una nuova piattaforma per le ricerche in Mar Ligure. Mi presentai da loro e dissi: “potreste acquistare una barca per noi?” Dopo qualche attimo di sconcerto accettarono di buon grado l’idea e cominciammo insieme a cercare quella adatta ai nostri scopi. Dopo aver visionato alcune imbarcazioni, salimmo a bordo di un motor-sailer di 21 metri in vendita da qualche mese. Fu una sorta di folgorazione! Capii subito che sarebbe stata perfetta per noi, sarebbe bastato aggiungere qualche posto letto, approntare una zona per gli avvistamenti e fare qualche altra modifica qua e là. Credo di essermi comportata in quell’occasione alla stregua di una bimba capricciosa che urla: “Voglio solo questa!” E fui accontentata.
Da sei anni Roberto e Paolo, entrambi provenienti da studi filosofici, non solo ci consentono di solcare in sicurezza le acque del Santuario sulla loro imbarcazione e di avvicinare i cetacei in modo da poter effettuare le diverse tipologie di raccolta dati, ma ci aiutano giorno dopo giorno a decidere le rotte, a rendere omogeneo lo sforzo (un accorgimento tecnico, che servirà poi per elaborare correttamente determinati dati scientifici), a trovare gli animali, a gestire le relazioni con i partecipanti alle nostre crociere di ricerca, a risolvere i quotidiani problemi logistici, e con noi condividono i rischi della copertura degli onerosi costi del monitoraggio in mare.
L’uno con la calma e la ponderatezza che gli conferiscono i natali liguri, l’altro con una straordinaria carica vitale e la tipica simpatia napoletana, vengono da tutti noi definiti i comandanti, ma nella realtà rappresentano ben di più: sono parte integrante e fondamentale dello staff del CSR. Grazie Paolo e Roby!
Sabina Airoldi