28 February 2013

Smart nets and public awareness to save the seas

Although the European Parliament recently voted to support sustainable fisheries, a worldwide distruction is happening to the seas because of overexploitation by the fishing industry: around 50% of all fish caught is still be thrown back in the sea dead and wasted.
But some good news may be coming from technology: smart nets could possibly filter out fish which would later be discarded and, regarding trawlers, a so called Rollerball net is another promising new arrival: it runs over the seabed on what look like beach-balls instead of dragging heavy gear along the sea bed, destroying much that lies in their path. And last but not least, some changes seem to be happening in the wake of the public awareness.

Two interesting articles discuss the future of our oceans in relation to fisheries:

14 February 2013

Perché la nuova morìa di delfini nei nostri mari

Trenta carcasse ritrovate dalla Toscana alla Sicilia dall'inizio dell'anno, cioè dieci volte la media degli ultimi 25 anni, è il tragico bilancio della più recente morìa di delfini lungo le nostre coste - e in genere i cadaveri che si spiaggiano sono solo una piccola parte del totale. Cosa se ne sa ad oggi e chi se ne sta occupando è l'argomento del più recente articolo di Giuseppe Notarbartolo su "Il fatto Quotidiano".

Leggi l'articolo

Help protect manta rays under CITES!


Manta rays are being targeted for their gill plates, the amazing apparatus that both allow them to breathe and to feed. Their gills are used to make a tonic, which is believed to cure a variety of ailments. However research has found that there is no scientific evidence to back up these claims.
The Manta Trust is now promoting a petition aimed at the conservation of both species of mantas.
If you would like to help, please sign and share its online petition here. To find out what The Manta Trust’s petition is all about and why your signature will really help read on
The petition is specifically targeting the delegates of CITES (the Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) in each of the 177 signatory nations to this convention. CITES is the only international treaty established to protect endangered species that is considered binding on member nations.
Sign the petition



Aiutiamo a tutelare le mante da un inutile e insostenibile massacro!
Le mante sono note in tutto il mondo per la loro carismatica bellezza, sono innocue e spesso curiose nei confronti degli umani. Per questa ragione turisti spendono più di 140 milioni di dollari l'anno per vedere le mante in natura; una importante fonte di guadagno per molti Paesi.
Ma, in netto conflitto con questo, nell'ultimo decennio è emerso in Asia un mercato delle branchie delle mante, impiegate per la preparazione di un "ricostituente". Nonostante questo sia provatamente privo di efficacia sia per la medicina cinese che per la scienza convenzionale, migliaia di mante vengono uccise ogni anno. 

Il Manta Trust sta promuovendo una petizione mirata alla conservazione delle due specie di manta. Chiunque può aiutare, firmando e divulgando la petizione online. A differenza di varie altre petizioni simili, questa è rivolta specificatamente ai delegati CITES, cioè appartenenti all'unico accordo internazionale tra governi deputato alla protezione delle specie in pericolo; è considerato vincolante per le nazioni aderenti. La petizione richiede che durante il prossimo incontro, nel marzo 2013, gli Stati votino per aggiungere le mante alla Appendice II della CITES.
Con una maggioranza di due terzi dei voti il commercio internazionale di mante potrebbe essere controllato, evitando livelli di pesca non sostenibili che mettono a rischio la sopravvivenza di questi animali meravigliosi e di grande valore.
Firma la petizione

08 February 2013

European Parliament votes to stop overfishing

February 6th the European Parliament finally voted to support sustainable fisheries, an issue we have told about many times on Tethys' blog.

Going much further than the Fisheries Council, the European Parliament voted to set an early date to end overfishing and to set a clear target to rebuild depleted fish stocks.
For decades, the European Union has failed to prevent overfishing but with this vote, called a "historic" one by Ocean 2012, an overwhelming majority, 502 vs. 137 members of the European Parliament, called for the restoration of fish stocks by 2020. 
The strenght and diversity of Ocean 2012, combined with the effort of Greenpeace, WWF, Birdlife and Oceana and the popular support (the most recent one being "paint a fish" which produced 23.000 paintings) determined its influence. 
Now the two bodies, the Parliament and Council, must negotiate a compromise, and the coming month will see intense discussions, but a significant step forward is done. 

Lo storico voto del Parlamento europeo per una pesca sostenibile
Lo scorso 6 febbraio il Parlamento europeo ha finalmente votato a supporto di una pesca sostenibile, un argomento di cui ci siamo occupati spesso sul blog di Tethys. Con 502 voti a favore, contro 137, è stato approvato il regolamento base della riforma comune della pesca, una decisione definita "storica" dalle associazioni che maggiormente si sono impegnate in questo senso, tra cui Ocean 2012,  Greenpeace, WWF, Birdlife and Oceana. Non in ultimo ha contato anche il supporto popolare con i 23.000 disegni della più recente campagna "dipingi un pesce", più 150.000 firme raccolte e 30.000 email inviate.

Ora spetta ai ministri della pesca dei vari governi votare a favore di questo regolamento di base: forse ancora una battaglia, ma il primo significativo passo per evitare una "bancarotta" degli oceani è stato compiuto.
Leggi di più:
GreenMe
Class meteo
Ocean2012 (in inglese)

07 February 2013

Non firme ma persone (e cartoni) a tutela degli squali


Non è facile in Italia "difendere" uno squalo. Se già se la passano male delfini, balene e foche, molto più accattivanti agli occhi del pubblico, lanciare una campagna per la tutela di animali che hanno la pessima fama di feroci predatori, può sembrare un'impresa ingrata.
Cionondimeno Tethys ha accolto con entusiasmo l'iniziativa di un gruppo studenti della Yale University intenzionati a lanciare una petizione mondiale per la protezione di squali e mante.
Non tutti sanno che questi animali sono oggi in grave pericolo: la brutale pratica del finning, che consiste nell'amputare le pinne, molto richieste sul mercato, condannando così a una morte lenta e atroce il malcapitato pesce, ha assunto ormai proporzioni drammatiche: qualcosa come 73 milioni di squali massacrati ogni anno. Nemmeno le mante, parenti stretti e - almeno loro- del tutto inoffensivi per l'uomo, si salvano: vengono pescate in massa solo per ricavarne le branchie, utilizzate nella medicina cinese.
Che cosa si può fare, si sono chiesti 
 Leah Meth e Onon Bayasgalan, della Yale School of Forestry and Environmental Studies? Ormai la rete è inondata di petizioni, che spesso lasciano il tempo che trovano; bisognava quindi trovare una nuova forma per manifestare la partecipazione popolare.
L'occasione si è presentata con l'annuncio della prossima riunione del CITES (Convention on the International Trade of Endangered Species), prevista per marzo prossimo. Il gruppo di Yale intende "inondare" la commissione che dovrà decidere non con una mera lista di firme, ma con le foto di tutte le persone che aderiscono all'iniziativa.
Per coinvolgere (anche) le nuove generazioni, sono stati impiegati quattro simpatici personaggi in stile "cartone": lo squalo martello Stanley, e i suoi amici, la manta Reina, lo squalo smeriglio Pierre Porbeagle, e il "pinna bianca" Waqi Whitetip, che rappresentano proprio le quattro specie sulla cui protezione la commissione è chiamata a votare. Le avventure degli amici di Stanley sono anche raccontate in un e-book scaricabile (in inglese) dal sito di Shark Defenders
L'obiettivo, a cui Tethys collabora come partner, è la raccolta di 5000 fotografie di persone ritratte con la sagoma di Stanley, provenienti da tutti i 177 Paesi aderenti alla CITES - tra cui l'Italia.
Possono partecipare ragazzi e adulti, privati e istituzioni: basta stampare la sagoma dello squaletto, ritagliarla e inviare una foto a info@sharkdefenders.com entro il 20 febbraio. Lo squalo Stanley è presente anche su Facebook, e altri social network.
Qui sotto, il buon esempio del Consiglio Direttivo e di altri membri dello staff di Tethys.