11 November 2007

Troppe specie da salvare?

La lotta contro la diminuzione di biodiversità di specie animali e vegetali nella biosfera ha un costo di circa due miliardi di dollari all’anno. Un articolo pubblicato sulla rivista Nature dichiara che questi fondi non sono sufficienti per aiutare tutte le specie in via di estinzione, quindi si rende necessario individuare le specie “indispensabili” e quelle “superflue”.

La selezione non è facile e dovrebbe essere effettuata applicando criteri specifici. Tra i vari criteri proposti se ne evidenziano tre. Il criterio tassonomico, creato dalla Società Zoologica Inglese, assegna un punteggio a ciascuna specie sulla base della sua diversità genetica. Delle 100 specie più a rischio stilate nella lista dell’istituto, solo le prime cinque potrebbero usufruire dei finanziamenti.

Un altro approccio tiene invece conto degli “hotspots” (zone che è più necessario conservare, che contengono almeno lo 0,5% delle specie mondiali endemiche, di cui almeno il 70% deve essere a rischio), valorizzando aree specifiche piuttosto che singole specie. Nonostante il grande successo questo approccio non è esente da difetti in quanto porta all’identificazione di numerose zone da salvare, il che ricrea il problema di partenza di dover scegliere quali.

Un’altra soluzione si avvale invece di un modello matematico in grado di stimare il rapporto costi-benefici di una eventuale selezione. Il ricercatore australiano Hugh Possingham che ha pubblicato questo studio su Biological Conservation afferma che “dovendo scegliere se intervenire su un'area anziche' un'altra bisogna calcolare, a parita' di risorse, in quale si riesce a salvare piu' specie”. Il modello ha riscosso un enorme interesse da parte di istituzioni finanziarie, anche se le variabili di cui tenere conto per l’elaborazione dei dati sono molte.

La conseguenza di tale filosofia è una inevitabile selezione sulle specie in via di estinzione e la triste realtà che alcune di esse possano essere considerate più importanti rispetto ad altre.

Annalise Petroselli

(Fonte ANSA)

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