30 August 2011

Bonifacio declared "Particularly Sensitive Sea Area" - Lo Stretto di Bonifacio dichiarato "Area Marina Particolarmente Sensibile"

The Strait of Bonifacio and adjacent areas have been identified as "Particularly Sensitive Sea Area" (PSSA), a designation that can introduce measures to strengthen the protection of the environment, due to the the importance and fragility of the region.

This is an important result: the PSSA of Bonifacio is the first one to be established in the Mediterranean Sea and the second in the world for an international strait.
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ITA: Lo Stretto di Bonifacio e le zone circostanti sono state riconosciute "Area Marina Particolarmente Sensibile" (PSSA), designazione che in considerazione della speciale valenza e fragilità dell’area consente di adottare misure volte a rafforzarne la protezione ambientale. Si tratta di un risultato rilevante: la PSSA di Bonifacio è in assoluto la prima a essere istituita nel Mar Mediterraneo e la seconda al mondo a riguardare uno stretto internazionale.
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Un incontro inaspettato

English version













Le vacanze sono quasi finite. Sono due settimane che giro con la mia famiglia in gommone nelle acque tra Kalamos, Itaca, Cefalonia e Zante. Stamattina partiamo da Atoko, un'imponente isola conica che si staglia maestosa in mezzo al mare, tra Itaca e Kastos. Non ho ancora incontrato delfini, a parte una stenella, incrociata apparentemente per caso sulla via di ritorno da Zante in mezzo alle onde che frangevano contro la prua della nostra barca. Il mare oggi è piatto: quella calma surreale, resa ovattata dalla foschia mattutina, che contraddistingue quasi tutte le prime ore delle giornate estive di questa zona.

Oggi sono a caccia di delfini. Non posso tornare a casa senza la mia dose annuale, dato che ormai li vedo solo in vacanza. L'anno scorso avvistammo un gruppo di tursiopi, vecchie conoscenze del progetto, a dir poco spettacolari per i loro salti e la curiosità che mostravano per il nostro gommone. Molto diversi come atteggiamento da quelli che mi ricordavo, generalmente restii a farsi avvicinare, perennemente intenti a cercare cibo nella colonna d'acqua, visibili solo quando venivano in superficie per ragioni fisiologiche.

Oggi ho proprio voglia di un incontro del genere, e strizzo gli occhi, in piedi a prua, per poter riconoscere anche il minimo segno che possa indicarmi la presenza di qualche animale. Il mare non sembra così tristemente deserto come negli ultimi anni. Ci sono banchi di pesce che saltano in giro e vedo un pesce spada che rincorre forse delle acciughe in superficie, scivolando via sotto il gommone. L'altro giorno ho visto anche quattro tonni cacciare le loro prede, parassitati dalle immancabili berte. Penso che sia la giornata giusta per vedere delfini.


E poi, tutto a un tratto, eccole in lontananza: due piccole pinne nere, seguite dalla sagoma arrotondata del dorso. Sembrano piccoli per essere tursiopi .... ma non è possibile. Non ci posso credere. Pragmaticamente, anzi .... ammetto - vergogna per uno scienziato! - quasi scaramanticamente, mi avvicino senza preconcetti. E invece sono proprio loro. Il mio è un urlo di entusiasmo, gioia allo stato puro: sono delfini comuni! E sono tanti, tredici in tutto. E sono accompagnati dai piccoli, tre di cui uno neonato. E un paio di

giovani. È un bellissimo gruppo di femmine con pargoli che, con aria indolente, nuota a zig-zag tra Kalamos e Meganisi.

Da quanto tempo non li vedo? Faccio due calcoli veloci e realizzo con orrore che sono dieci anni esatti. L'ultima volta ero incinta all'ottavo mese e raccoglievamo frammenti di tessuto dalla pelle di animali identificati per le analisi genetiche. Quella era stata l'ultima volta in cui li avevo visti. Poi ho lasciato il lavoro di campo per motivi famigliari e, mentre gli anni passavano, leggevo con tristezza i dati raccolti dai miei colleghi che, con scientifica e fredda lucidità, mostravano il declino lento e inesorabile di questa popolazione locale, una volta così florida e ora invece rappresentata da pochi e sparuti esemplari.


Negli anni, girando con i miei figli in queste acque impoverite da una pesca dissennata spesso condotta con metodi illegali, senza riuscire a vedere la sagoma inconfondibile di un delfino comune, pensavo a quando nel lontano 1991 avvistammo per la prima volta questi animali dalla tuga del De Gomera (la barca a vela usata nei primi anni). Un gruppo immenso di una quarantina di individui che nuotavano velocissimi facendo porpoising tra Lefkas e Meganisi, uno stretto canale letteralmente infestato da barche a vela e motore, molto più simile a uno scorcio del basso Lario piuttosto che ai noti panorami ellenici.

Erano così tanti che inizialmente avevo creduto fossero stenelle (ma che ci facevano in acque così costiere?), e la mia sorpresa raggiunse il suo apice quando invece realizzai che erano delfini comuni, una specie che già a quei tempi era considerata una rarità in tutte le acque italiane.


Per anni la situazione non era cambiata. Noi eravamo passati da una barca a vela a un più pratico gommone con una base di ricerca situata esattamente al centro della nostra area di studio, a Episkopi sull'isola di Kalamos. I gruppi di comuni continuavano a essere numerosi, almeno fino al 96-97. La loro presenza era costante, regolare e prevedibile. Li vedevamo da casa, dal porto; persino quando a piedi andavamo a riempire le taniche di benzina (sì, a quei tempi avevamo pochi soldi, un gommone a dir poco ridicolo e la nostra ricerca era costellata da svariati intermezzi in puro stile "lavori forzati").

I delfini comuni erano la nostra certezza, il nostro orgoglio di ricercatori. Ci rendevamo conto di avere a che fare con, probabilmente, l'unica comunità numerosa di questa specie rimasta nel Mediterraneo centrale. Ci sentivamo caricati della responsabilità di studiarli a fondo per capire, attraverso loro, quali fossero state le cause del declino della specie in altre zone del Mediterraneo, affinchė in futuro altre perdite simili non si verificassero nuovamente.


Dopo il 97, pur vedendoli continuamente (quasi tutti i giorni), i gruppi hanno cominciato ad essere meno numerosi. Inizialmente credo che nessuno di noi avesse realizzato veramente l'entità del processo ormai in atto. Immaginavamo che sì, probabilmente, c'era un po' meno pesce, ma loro erano sempre lì, così come altri predatori che si nutrono delle loro stesse prede, tonni e pesci spada. In un certo senso noi, che passavamo anche otto ore consecutive sotto il sole greco a registrarne movimenti, comportamento e identità, eravamo quasi contenti di dover fotoidentificare "solo" sei-dieci delfini per volta invece che una massa incontrollabile di 20-30 animali apparentemente impegnati a giocare a nascondino!

E invece qualcosa stava accadendo davanti ai nostri occhi. Gli anni passavano e capitava sempre più spesso di vedere scorrere i giorni senza neanche un avvistamento di comuni. Nel frattempo, come ho detto, io avevo lasciato il lavoro di campo e seguivo al computer, attraverso colonne interminabili di numeri, il piccolo (grande?) dramma che si stava svolgendo in quel poligono delimitato dalle isole ioniche. Ormai anche qui i delfini comuni erano diventati una rarità, come accaduto in Italia cinquant'anni prima. Dei 150 noti che abitavano regolarmente la zona, negli utlimi anni riuscivamo a registrarne solo una decina, durante soltanto due o tre avvistamenti nei quattro mesi estivi. Il mare lentamente diventava un deserto desolato. Terminati anche gli avvistamenti di tonni, di pesci spada, di banchi di acciughe, palamite e ricciole.


Per più di un anno i miei colleghi hanno monitorato i principali porti di pescherecci della zona. Con una pazienza certosina hanno controllato ogni mese quanto pesce veniva scaricato dalle barche, quantificandolo in tonnellate pescate all'anno. I risultati del loro lavoro hanno dell'incredibile. A causa di soli 21 grossi pesherecci (rappresentano il 7% dell’intera flotta di pescherecci e sbarcano il 55% della biomassa totale pescata), l'intera zona è stata letterlamente depredata per anni di acciughe e sardine, le prede principali di delfini comuni, tonni e pesci spada. In pratica, anno dopo anno, queste barche hanno prelevato tutto (o quasi tutto) poteva produrre quella zona in termini di pesce, lasciando solo qualche "briciola" agli altri abitanti del mare.

Le conseguenze sono ovvie. I delfini hanno semplicemente smesso di stare lì, e si sono dispersi su aree maggiori, cercando il cibo sempre più spesso da altre parti. Tralasciando le implicazioni eco-biologiche (cosa può succedere a degli animali spiccatamente sociali, per i quali la coesione di gruppo è necessaria quanto il cibo di cui si nutrono, nel momento in cui sono costretti a disperdersi, disaggregarsi e quindi diminuire in termini di qualità e quantità le loro relazioni, e in ultima analisi la possibilità di accoppiarsi?), il risultato è stato deprimente. Navigare in queste acque sembra di passare per quelle campagne inaridite dal passaggio della civiltà urbana e industriale. La biodiversità si è drasticamente ridotta a poche e persistenti specie marine che si ingrassano grazie ai mangimi e nutrienti riversati giornalmente dai sempre più numerosi allevamenti di pesce.


Tornando alla calda giornata di oggi è quindi comprensibile il mio entusiasmo, quasi puerile, nell'aver visto un gruppo così numeroso di delfini comuni. Quest'estate Joan (Gonzalvo, attuale responsabile dell’Ionian Dolphin Project) aveva avvistato i comuni solo una volta, a giugno, ed erano tre animali. Oggi ce ne sono di più e ci sono i piccoli. Non sono per niente socievoli (è vero, ci sono mamme attente e preoccupate per la loro prole, che costantemente mi tengono alla larga), non sembra stiano mangiando, bensì riposando. Non vengono a prua a fare bow-riding o scouting. Anche i giovani, generalmente i più impavidi, mantengono le distanze dalla nostra barca. Quando passa un motoscafo, il wave-riding che fanno nelle onde della scia sembra vagamente stanco e pigro.


Ma tutto sommato loro sono qui. E c'è del pesce in giro. E ci sono altri predatori. E la speranza che un giorno queste meravigliose creature - quasi degli amici visto che ciascuno ha un nome, Pepe, Dafne, Nigel, Max, e una data per ogni incontro - possano tornare a ripopolare i mari della Grecia Ionica, a stupirci con i loro comportamenti affascinanti, questa speranza oggi è un po' più viva di prima. La strada per mettere in atto efficacemente le misure di conservazione che da anni Tethys e altri colleghi testardamente promuovono è sicuramente ancora lunga. Basterebbe poco per dare la possibilità a questi delfini di riprendersi ai livelli di una volta. Però parlando in giro con giovani greci, ho avuto l’impressione che il futuro possa regalarci quella speranza che alla fine è veramente dura a morire.


P.S. Il giorno dopo l'incontro con i comuni, poche miglia più a sud abbiamo incontrato un gruppo di nove stenelle. Stenelle che Joan aveva visto anche dieci giorni prima nella stessa zona. Due giorni dopo Joan mi ha riferito che sempre in quella zona ha rivisto i comuni. Questa volta erano 15: gli stessi individui che avevo incontrato più alcuni altri. Che tutto questo sia veramente un segnale di ripresa dell’ ecosistema marino costiero in Grecia Ionica?


Elena Politi
Direttore Ionian Dolphin Project 1991-2001

29 August 2011

CSR_15 (August 22nd- 28th)


If in five days at sea you happen to meet five of the six species of cetaceans that are regularly observed in the Pelagos Sanctuary, you can just consider yourself really lucky. If, then, you also think of a group of six Cuvier's beaked whales at the surface, followed by two fin whales and one hundred long-finned pilot whales at sunset, it becomes very difficult to express the emotions that the 15th week of research has gifted the crew on board the Pelagos R/V with. The usual striped dolphins have accompanied the crew all during the voyage and two sperm whales, "Benno" and "Fede", old Tethys friends, have been tracked and observed resting at the surface. What else to add to such a wonderful week?

Alessandra, Monica, Claudio and Nino

Following link is for participants of this week's expedition, showing the ship's route, pictures of some of the sightings and of some moments of the cruise which were memorable (or even not so...)

Ai partecipanti al turno è dedicato uno spazio con il percorso effettuato durante la settimana, le foto di alcuni avvistamenti e qualche immagine dei momenti da ricordare - importanti e non.

CSR_14 (August, 15th- 21st)

What a week in the Pelagos Sanctuary! Let’s start from the mere numbers: 5 days spent out at sea, 650 km travelled, 82 hours spent searching the animals and a total of 27 sightings recorded. But even if, as Nathanael West said, “numbers constitute the only universal language”, they can not express at all the uniqueness of the 14th week spend on board of the Pelagos R/V. We travelled all the way back and forth to Corsica Island, spend some time in the amazing bays of Calvi and Girolata and admired the brightness of the milky way during the night navigation. A pod of 5 sperm whales engaging in social surface activity gave us the best “Welcome to Corsica” we could ever expect; two pods of long-finned pilot whales, hundreds of striped dolphins and, finally, fin whales accompanied us during the crossing of the Ligurian Sea. Last but not least, a pod of bottlenose dolphins with a small newborn was just waiting for us a few meters out of the port of Sanremo. Then loggerhead turtles, giant devil ray fishes, a blue shark and finally a swim with an ocean sun fish.
After such a great and unique experience there isn’t that much left to say and we certainly agree with T.T. Williams who said “To be whole. To be complete. Wildness reminds us what it means to be human, what we are connected to rather than what we are separate from".

Alessandra, Giulia, Claudio and Nino

Following link is for participants of this week's expedition, showing the ship's route, pictures of some of the sightings and of some moments of the cruise which were memorable (or even not so...)

Ai partecipanti al turno è dedicato uno spazio con il percorso effettuato durante la settimana, le foto di alcuni avvistamenti e qualche immagine dei momenti da ricordare - importanti e non.



17 August 2011

CSR_13 (August, 8th - 14th)

The 13th week in the Ligurian Sea did not take off like a rocket. In fact, despite the good weather and sea conditions, the recorded sightings where quite scant, making the crew of the R/V Pelagos to think that even whales and dolphins were on vacation. But finally the last day a pod of Risso’s dolphins where spotted just a few miles south-west of Sanremo. The 8 animals, 5 adults, 2 juveniles and 1 calf accompanied the ship for more than one hour, till some sperm whales’ clicks were acoustically detected on the hydrophone. The animal was tracked during two diving cycles and showed a quite unusual behaviour, prizing the researchers and participants with a series of 27 3+1 codas. Almost at the sunset a second sperm whale was observed while resting at the surface just a few meters from the research platform.
The sea has always big surprises in store, to delight the eyes of the people willing to wait and able to observe; this recalls what R. W. Emerson once said about the sea: “The sea, washing the equator and the poles, offers its perilous aid, and the power and empire that follow it... Beware of me, it says, but if you can hold me, I am the key to all the lands.''

Anna, Giulia, Claudio and Nino

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Ai partecipanti al turno è dedicato uno spazio con il percorso effettuato durante la settimana, le foto di alcuni avvistamenti e qualche immagine dei momenti da ricordare - importanti e non.



CSR_12 ( August, 1st- 7th)

The 12th week on board the R/V "Pelagos" started with a bang! An incredible sighting of five fin whales gathering in the late afternoon to feed. The change of the respiration pattern and diving time of these gigantic animals were evident to all the crew who respectfully admired the five whales gently breaking the water surface with their powerful blows. The usual striped dolphins with an unusual high number of calves and some newborns were fellow travellers all during the week along with a couple of nice loggerhead turtles and a giant devil ray fish. Despite the unpredictability of the sea condition, once mirror flat and once rough and wavy, a total of 55 hours were spent out at sea resulting in 310 nautical miles travelled and 25 recorded sightings.

Anna, Ioannis and Nino


Participants’ comments
J’ai beaucoup apprécié ce petit voyage en compagnie d’un équipage très sympa. Je ne croyais pas que nous allions voir autant de dauphins. Auparavant, je n’avais jamais vu de baleines. C’est incroyable, et gigantesque. Les tortues de mer, sont magnifiques. L’eau est super chaude. J’aimerais bien revenir.
Céline, Suisse

J’ai beaucoup aimé le voyage. Nous avons vu beaucoup d’animaux. C’était la première fois que je voyais des dauphins et des baleines en liberté. J’aimerais bien revenir.
Nina, Suisse

Les dauphins nous ont gratifiés de multiples apparitions aux styles et formations variés ; les baleines, paisibles et magnifiques, nous ont laissé tout le temps d’apprécier leur présence émouvante. Un tout grand merci à l’équipage pour sa belle patience, sa très grande compétence. Je reviendrai avec grand plaisir.

Véronique, Suisse


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Ai partecipanti al turno è dedicato uno spazio con il percorso effettuato durante la settimana, le foto di alcuni avvistamenti e qualche immagine dei momenti da ricordare - importanti e non.

12 August 2011

Petizione contro il "finning" degli squali. Sign the petition against shark finning


Per anni i responsabili della pesca dell'UE e i membri del Parlamento Europeo hanno discusso, assieme a Shark Alliance, della necessità di garantire una maggiore protezione degli squali. Mentre le politiche di prevenzione e riduzione della pesca eccessiva agli squali stanno gradualmente progredendo, il debole Regolamento dell'UE che vieta l'inutile pratica del "finning" (che consiste nel tagliare le pinne dello squalo gettandone il resto in mare) deve ancora essere modificato. Ora si è giunti alle battute finali del dibattito sul finning, ma è necessario — ora più che mai — far pressione sui politici perché proteggano gli squali, una volta per tutte. La petizione di Shark Alliance può essere firmata on line. Il testo è disponibile in diverse lingue, tra cui l'italiano.

For years, European Union (EU) fisheries and environment officials, and members of the European Parliament (MEPs) have been discussing, together with the Shark Alliance, the need to better protect sharks. While safeguards to prevent shark overfishing are evolving gradually, the flawed EU regulation that bans the wasteful practice of ‘finning’ (slicing off a shark’s fins and discarding the body at sea) has yet to be amended. At long last, we are in the final stages of the crucial finning debate; in a petition launched a few days ago, European citizens are calling on EU fisheries ministers to make the push and protect sharks from overexploitation and to urgently strengthen the EU regulation that bans the wasteful practice of ‘finning'. The petition, which is available in different languages, can be signed on line.

Un pericoloso aperitivo ...

Un breve ma imperdibile articolo sul blog del "Fatto Quotidiano" di Giuseppe Notarbartolo: "Eliche, squali e pistacchi".

Survey aereo del Santuario: i risultati, in italiano


"Meno balenottere e più stenelle nel Santuario Pelagos" dicevamo in un recente post, in occasione della pubblicazione, su una importante rivista scientifica, dei risultati di una serie di survey aerei nel mar Ligure. Ma non è tutto: diversi altri dati interessanti emergono dal lavoro, i cui contenuti sono ora pubblicati, in italiano, in termini divulgativi, da Greenreport. M.J.
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Last minute offer for 5-11 September 2011. Join us!!

Breaking news: the cruise CSR_17, (5-11 September 2011) will be available at a very special "Last-Minute" price: 685 € instead of 850 €. If you are interested in participating, send a mail to tethys@tethys.org. Spaces will be assigned on a first in-first served basis at the re-opening of Tethys' office, August 22nd.

Ultime notizie: la crociera CSR_17, dal 5 all'11 settembre 2011 avrà un prezzo speciale "Last minute": 685 € al posto di 850 €. Chi è interessato può mandare subito una mail a tethys@tethys.org. I posti saranno assegnati in ordine di arrivo della richiesta; le conferme verranno date dal 22 agosto, giorno di riapertura degli uffici Tethys. Dopo questa data si può anche telefonare allo 02 72001947, tutti i giorni feriali dalle 9.30 alle 12.30.

05 August 2011

Large whales, large pictures

Bryant Austin is fine art photographer who builds relationships with individual whales which allows him to compose high resolution life-size photographs of his subjects. His work is entirely dependent upon whales who initiate close inspections of him less than two meters away. When these rare and exceptional encounters occur the artist composes a series of vertically oriented photographs along the whale’s body later to be made into a life size composite photograph.
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ITA Bryan Austin è un artista fotografo che realizza foto in grandezza naturale di balene e capodogli, approfittando delle occasioni in cui degli individui si lasciano avvicinare: un contributo alla sensibilizzazione e alla conservazione, insolito e di grande effetto.

02 August 2011

Less fin whales, more striped dolphins in the Pelagos Sanctuary



A new scientific paper was just published by Tethys' vice President Simone Panigada.

Panigada S, Lauriano G, Burt L, Pierantonio N, Donovan G (2011)
Monitoring Winter and Summer Abundance of Cetaceans in the Pelagos Sanctuary (Northwestern Mediterranean Sea) Through Aerial Surveys. PLoS ONE 6(7): e22878. doi:10.1371/journal.pone.0022878

Systematic long-term monitoring of abundance is essential to inform conservation measures and evaluate their effectiveness. To instigate such work in the Pelagos Sanctuary in the Mediterranean, two aerial surveys were conducted in winter and summer 2009. A total of 467 (131 in winter, 336 in summer) sightings of 7 species was made. Sample sizes were sufficient to estimate abundance of fin whales in summer (148; 95% CI = 87–254) and striped dolphins in winter (19,462; 95% CI = 12 939–29 273) and in summer (38 488; 95% CI = 27 447–53 968). Numbers of animals within the Sanctuary are significantly higher in summer, when human activities and thus potential population level impacts are highest. Comparisons with data from past shipboard surveys suggest an appreciable decrease in fin whales within the Sanctuary area and an appreciable increase in striped dolphins. Aerial surveys proved to be more efficient than ship surveys, allowing more robust estimates, with smaller CIs and CVs. These results provide essential baseline data for this marine protected area and continued regular surveys will allow the effectiveness of the MPA in terms of cetacean conservation to be evaluated and inform future management measures. The collected data may also be crucial in assessing whether ship strikes, one of the main causes of death for fin whales in the Mediterranean, are affecting the Mediterranean population.
The full paper is available for free

ITA. Un nuovo articolo scientifico con primo autore il vice presidente di Tethys, Simone Panigada, è stato pubblicato di recente. Dai survey aerei emerge che sia stenelle che balenottere comuni sono più abbondanti nel Santuario del Mar Ligure in estate che in inverno - in coincidenza con la maggiore pressione antropica. In confronto ai dati precedenti, le stime indicano una diminuzione delle balenottere e un aumento delle stenelle. M.J.
L'articolo è disponibile on line (in inglese)

01 August 2011

CSR_11 (July 25th- 31st)

Participants of CSR 11 experienced one of the most exciting sightings of the season: the first group of long-finned pilot whales! We spent about two hours with them, collecting data, listening to their vocalizations and enjoying the curious attitudes of the calf and the two juveniles of the group. Volunteers also had the opportunity to listen to the voices of two sperm whales, to track the animals and finally to meet them.
During the days spent in the harbour they have been able to visit the oceanographic museum of Monaco, to experience a different way to enjoy cetaceans onboard the whale watching boat Corsara, and to learn more about these animals through lectures and videos.
CSR 11 people shared the emotions but also the difficulties of life onboard, and it was a great pleasure to have such a nice group of persons with us.

Morgana, Alessia, Chiara, Ioannis

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