27 September 2007

Pelagos, 17-23 settembre 2007


“Ma non era raro incontrare i capodogli nel Santuario?” ci chiede Akemi, una simpatica ragazza giapponese, dopo il quarto capodoglio della giornata.

Nei primi due giorni della crociera, l’intero equipaggio è stato costretto in porto da un forte vento da levante, ma giovedì mattina finalmente si esce in mare. Non passa un’ora dalla calata dell’idrofono che già abbiamo un contatto acustico… “Secondo me sono cinque! Ma no, non senti che a prua, lontano, ce n’è un altro? Guarda, lo si intravede anche nello spettrogramma!” -- Ben sei capodogli!

Quando sono così tanti diventa difficile registrare i dati per ogni singolo individuo, ma alla fine riusciamo a fotoidentificarne tre: due vecchie conoscenze, Bios e Walter, e uno nuovo che battezziamo Potter.

Il giorno successivo, tutti danno per scontato l’incontro con altri capodogli. La latitanza delle ormai “rare” stenelle striate comincia quindi a pesare, ma per fortuna ne avvistiamo un gruppetto proprio in prossimità di uno dei nostri colossi. Questo doppio incontro ci regala una bellissima registrazione mista: gli intensi click del capodoglio e i fischi e le “mitragliate” dei ticchettii dei delfini.

Nonostante gli sforzi dei ricercatori e i vari calcoli sui possibili spostamenti dei tre capodogli della giornata, riusciamo a foto-identificarne solo due: Gogo e Shreck, anch’essi già incontrati in passato. Vista la successione degli avvistamenti, una lunga lezione sull’acustica dei cetacei è d’obbligo, così Francesca, tesista del Centro di Biacustica dell’Università di Pavia, svela ai partecipanti i segreti di questa disciplina.

Sabato mattina partiamo con la speranza di incontrare qualche stenella, ma avvistiamo invece un gruppetto di sei grampi adulti, che Vittorio ci segnala essere quasi tutti individui mai incontrati prima.

Ci rimettiamo in rotta, e di nuovo sentiamo un capodoglio! Si tratta di “Fourty”, un individuo chiamato così perché avvistato per la prima volta da Sabina nel giorno del suo quarantesimo compleanno. Alla prima emersione lo fotoidentifichiamo, registriamo le vocalizzazioni, il comportamento, e raccogliamo anche un campione di feci. Alla seconda, il gommone, con a bordo Sabina, Veronica, Vittorio e tutto il loro armamentario di macchine fotografiche e videocamere, è già in acqua.

Dopo una lunga immersione, Fourty affiora a un chilometro da noi e, mentre ci avviciniamo, si esibisce in un salto e poi in un paio di strani tail slap, che lo vedono girarsi su se stesso. Vista la situazione, decidiamo di monitorare con attenzione lo strano comportamento dell’animale. Lo raggiungiamo e lui si avvicina tranquillo al gommone. Con il respiro affrettato per l‘emozione, iniziamo a scattare immagini e a girare video, e quando lui tira fuori la coda per iniziare un’altra immersione, capiamo la ragione delle sue evoluzioni aeree: una grossa lampreda è saldamente attaccata alla parte terminale della coda.

Il team CSR

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This was an incredible experience for me. I’m so happy to see lots of sperm whales, Risso’s dolphins, and striped dolphins. However, I should mention that it was not only cetaceans who made me happy here. Life on the boat is so fun with nice people. All the researchers were so helpful and informative and I really appreciate their effort. I feel it was a very well balanced program. I also appreciated that they involve us in the research, includine sighting shifts and recording whale blows.

I hope that more Japanese will come and visit animals in the water and people on board. Life with European people itself is fun, and you will surely have an unique experience. I think I will come back next year, or go to the other project in Greece. Thank you so much everyone in CSR19 for sharing a great experience!


Akemi from Tokyo, Japan

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