Pesca illegale con i fondi UE
Concorrenza sleale, distorsione del mercato a favore di operatori senza scrupoli, depauperamento degli stock ittici mondiali, minor numero di posti di lavoro. Sono i costi della pesca Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata (INN), un fenomeno che a livello mondiale produce un fatturato annuo di oltre 10 miliardi di euro, e che raggiunge livelli ragguardevoli anche in acque europee, un fenomeno di vastissime proporzioni, in parte alimentato con flussi massicci di fondi pubblici. Se ne è parlato lo scorso 23 marzo a Bruxelles, durante un seminario organizzato da Luigi de Magistris, presidente della Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento Europeo.
In soli tre Paesi, Italia, Francia e Spagna, decine di milioni di euro di contributi sono stati assegnati a pescherecci sanzionati per infrazioni gravi alla Politica Comune della Pesca.
Come conferma il sito Fishsubsidy, oltre 13.5 milioni di euro sono stati elargiti a Francia e Spagna dal 1994 al 2006, in favore di 36 pescherecci sanzionati per infrazioni gravi. In Italia, circa 100 pescherecci, molti dei quali ripetutamente multati per pesca illegale con reti derivanti (spadare e ferrettare), hanno ricevuto 13.8 milioni di euro in aiuti pubblici, tra 1999 e 2010.
Questi alcuni tra i casi più eclatanti:
• Italia. Tra il 2005 e 2006, il peschereccio Sibari II viene sanzionato tre volte per pesca illegale con le spadare. Nel giugno 2006 gli vengono sequestrate 11 km di spadare, mezza tonnellata di pescespada e 150 Kg di tonno. Dopo pochi mesi riceve 545.000 € di contributi pubblici.
• Spagna. Nel 2005 la Hodeiertza riceve una sanzione per pesca illegale in acque francesi. Costruita con 1.2 milioni di euro di fondi europei, dopo essere stata sanzionata, riceve altri 31.906 euro per ammodernamento nel 2006.
• Nel giugno del 2010, l’impresa ittica spagnola Albacora riceve una multa di 5 milioni di euro dagli USA per pesca di frodo nelle acque statunitensi. Quattro mesi dopo riceve dal governo spagnolo 307.000 € per aumentare il livello di sicurezza della sua flotta a rischio pirati nell’Oceano Indiano.
• Francia. Nel 2005, dopo aver ricevuto 350.000 € di aiuti pubblici, il peschereccio La Pérouse viene fermato per pesca con attrezzi vietati.
Di recente 91 organizzazioni ambientaliste, tra cui la coalizione Ocean 2012, hanno scritto una lettera aperta al Presidente Jose Luis Barroso, (vedi post in inglese) affinché la Commissione europea intraprenda azioni concrete verso un’abolizione dei sussidi dannosi per l’ambiente.
OCEAN 2012 è una coalizione di 119 organizzazioni unite dalla volontà di trasformare la politica europea della pesca per fermare la pesca eccessiva, mettere fine alle pratiche di pesca distruttive e conseguire un giusto ed equo utilizzo di stock ittici in buona salute. I membri italiani di OCEAN2012 sono: - CTS Ambiente, GREEN LIFE, GRIS (Gruppo Ricercatori Italiani sugli Squali razze e chimere) della SIBM (Società italiana di biologia marina), FONDAZIONE CETACEA, LEGAMBIENTE, MAREVIVO, MEDSHARKS, OCEANUS onlus, STAZIONE ZOOLOGICA ANTON DOHRN di Napoli, TETHYS RESEARCH INSTITUTE.
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