07 February 2012

Il Santuario Pelagos verso una migliore protezione



Pochi si sono accorti che dal 1° gennaio di quest'anno è entrata in vigore la Zona di Protezione Ecologica (ZPE) formalmente dichiarata dall'Italia (DPR 27.10.2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 17.12.2011), comprendente buona parte del Mar Ligure, il Tirreno e il Mare di Sardegna. In precedenza i mari italiani si estendevano fino al limite delle acque territoriali, cioè a una distanza di 12 miglia nautiche dalla cosiddetta linea di base. Come si legge nel decreto, le nuove misure di protezione comprendono:
"a) prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino da navi, comprese le piattaforme off-shore, l'inquinamento biologico conseguente a discarica di acque di zavorra, ove non consentito, l'inquinamento da incenerimento dei rifiuti, da attività di esplorazione, sfruttamento dei fondali marini e l'inquinamento di tipo atmosferico, anche nei confronti delle navi battenti bandiera straniera e delle persone di nazionalità straniera;
b) protezione della biodiversità e degli ecosistemi marini, in particolare con riferimento alla protezione dei mammiferi marini;
c) protezione del patrimonio culturale rinvenuto nei suoi fondali".
Una conseguenza molto importante di questa novità nel campo della governance del Mediterraneo è che - a parte una minima strisciolina in corrispondenza delle acque monegasche - l'intera estensione del Santuario Pelagos giace ora in acque che si trovano sotto giurisdizione nazionale, in questo caso di Italia e Francia (che aveva dichiarato la sua ZPE nel 2004). Nessuna scusa pertanto è più valida per chi si ostinava a sostenere che Pelagos non era un'area marina protetta perché di fatto non era possibile, dal punto di vista giuridico, proteggerla, visto che si trovava in gran parte al di fuori delle giurisdizioni nazionali. Unico neo: il decreto non fa riferimento a limitazioni di sorta per quanto concerne i survey sismici mediante airgun, oggi una delle più preoccupanti minacce per i cetacei che vivono nei nostri mari.
Giuseppe Notarbartolo di Sciara

Nella figura in alto: L’area in giallo è il Santuario Pelagos; la nuova Zona di Protezione Ecologica è all’interno della linea bianca. La parte di Pelagos fuori dalla ZPE italiana è nella ZPE francese, salvo una sottile striscia di mare in corrispondenza di Monaco (non visibile in figura).

2 comments:

claudia fachinetti said...

Ho inoltrato l'articolo a Renata Briano, Assessore all'Ambiente della Regione Liguria, che è sempre molto interessata e sensibile su questo argomento

Maddalena Jahoda said...

Ottimo, grazie!