30 October 2012

Tethys at WhaleFest 2012


Thirty years after the original “Save the Whales” initiative held in Brighton in 1982, WhaleFest 2012 was certainly a success, and most definitely the place to be for all whale and dolphin professionals, enthusiasts, and cetacean-curious folk!
As the bitter cold and sharp winds whipped Brighton, unquestionably signalling the arrival of the Great British Winter, a large number of excited people made their way to the Hilton Metropole to immerse themselves into the fantastic world of cetaceans.
Among the many participating organisations was Tethys. We spent two full days talking to a buzzing crowd about our Institute and its mission to conserve cetaceans in the Mediterranean Sea through rigorous scientific research, helped by a growing number of volunteers from all over the world. Many people from all backgrounds were very interested in our message, and we even had the opportunity to participate in a careers workshop to inspire a future generation of cetacean scientists!
Transmitting our enthusiasm to an eager and vast range of people is very gratifying, but it must be said, there is nothing quite so rewarding as seeing our own spark reflected in the eyes of awed children as they listen to us and see pictures and videos captured during our field cruises...
It seems we have encouraged a large number of people to come join us next summer for our 2013 field season, and witness for themselves the little ray of sunshine and cetacean wonder we brought with us to WhaleFest.
Looking forward to seeing you onboard "Pelagos"!

Viridiana Jimenez and Elisa Remonato

More about WhaleFest

ITA   Trent'anni dopo la prima, famosa, iniziativa "Save the Whales" (Salvate le balene), che si era tenuta a Brighton nel 1982, il Whalefest è stato un indubbio successo; decisamente il posto giusto dove ritrovarsi per tutti i professionisti che hanno a che fare con balene e delfini, per gli appassionati e i curiosi del mondo dei cetacei.
Mentre il vento sferzante segnalava l'arrivo dell'inverno britannico, una gran folla si dirigeva verso l'Hilton Metropole per immergersi nel fantastico mondo dei cetacei. Tra le organizzazioni partecipanti c'era anche Tethys. Abbiamo trascorso due giornate piene  a parlare alla piccola folla davanti allo stand del nostro istituto e della sua vocazione alla conservazione dei cetacei nel Mediterraneo attraverso una rigorosa ricerca scientifica, con l'aiuto di un numero sempre crescente di volontari da tutto il mondo. Molte persone, di ogni provenienza ed estrazione, si sono dimostrate interessate al nostro messaggio, mentre noi abbiamo avuto anche l'opportunità di partecipare a un workshop dedicato alle  future generazioni di cetologi.
E' bello trasmettere il nostro entusiasmo a una vasta e attenta platea, ma bisogna dire che non c'è nulla di più gratificante che vedere la propria passione riflettersi negli occhi dei bambini che ci ascoltano rapiti e guardano foto e video delle crociere estive.
Sembra proprio che abbiamo incoraggiato un gran numero di persone a partecipare l'estate prossima alla stagione di campo 2013, per sperimentare di persona il piccolo raggio di sole e di meraviglie cetologiche che abbiamo portato al WhaleFest.
Vi aspettiamo a bordo di "Pelagos".

Viridiana Jimenez e Elisa Remonato

26 October 2012

Torna il Premio Rossana Maiorca


Anche quest'anno la famiglia di Enzo Maiorca istituisce il Premio in ricordo della figlia Rossana con il supporto di Tethys. Lo scopo è di promuovere, con giovani donne, l'avanzamento delle conoscenze e della ricerca nell’ambito della biologia marina e nella salvaguardia del mare.
Possono concorrere all’assegnazione dei Premi le studentesse che abbiano conseguito una laurea specialistica in Scienze Biologiche, Naturali o Ambientali presso un qualunque ateneo italiano, e discusso una tesi attinente all’ecosistema marino. Particolare attenzione verrà data a lavori che privilegino tematiche e metodologie ecosostenibili e che rappresentino un contributo alla conservazione.
Alla vincitrice del Premio verrà offerta la possibilità di partecipare ad una delle crociere di ricerca che l’Istituto Tethys effettua nelle acque del Santuario Pelagos nell’ambito del progetto a lungo termine Cetacean Sanctuary Research.
Il bando del concorso si può trovare sul sito del Premio Rossana Maiorca; le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro il 15 gennaio.
Oltre a Tethys supportano il Premio:  Associazione Sportiva Ferreasub di Monza, FIPSAS,
TEMC DEOX e ZERODIVE di Milano, ASSOSUB.

23 October 2012

Riciclando le reti emerge una balena

Una balena in dimensioni naturali, realizzata in materiale riciclato, tra cui vecchie reti da pesca, tondini di ferro, pezzi di vetro, di acciaio e di resina, è l'opera che inaugura un progetto della Provincia di Grosseto chiamato "La strada del contemporaneo". Sistemato su un tratto di strada abbandonato, il cetaceo, una "recycle art" dell'artista Rodolfo Lacquaniti, rappresenta la prima delle opere che contribuiranno a ridare vita alla zona, tra le più suggestive della Maremma, in veste di laboratorio artistico.  Nel "ventre" della balena, come da tradizione letteraria, si può entrare, alla ricerca di una sosta e di silenzio, attirati anche dalla poltrona che si trova in fondo alla testa.
E se vi chiedete di che specie si tratta: le dimensioni, 20 metri di lunghezza per 3,5 di larghezza, sono molto vicine a quelle di una vera balenottera comune - anche se la forma, con la testa squadrata, ricorda piuttosto quella del capodoglio: un "incrocio"... artistico, ma comunque tutto mediterraneo.
Maddalena Jahoda
Immagini da www.bioradar.net


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22 October 2012

Feeding fin whales: a new paper



A new scientific paper about Mediterranean fin whales, coauthored by Tethys' vice President Simone Panigada, has been issued:

Potential feeding habitat of fin whales in the western Mediterranean Sea: an environmental niche model

Abstract: The development of synoptic tools is required to derive the potential habitat of fin whales Balaenoptera physalus on a large-scale basis in the Mediterranean Sea, as the species has a largely unknown distribution and is at high risk of ship strike. We propose a foraging habitat model for fin whales in the western Mediterranean Sea relying on species ecology for the choice of predictors. The selected environmental variables are direct predictors and resource predictors available at daily and basin scales. Feeding habitat was determined mainly from the simultaneous occurrence of large oceanic fronts of satellite-derived sea-surface chlorophyll content (chl a) and temperature (SST). A specific range of surface chl a content (0.11 to 0.39 mg m−3) and a minimum water depth (92 m) were also identified to be important regional criteria. Daily maps were calibrated and evaluated against independent sets of fin whale sightings (presence data only).Specific chl a fronts represented the main predictor of feeding environment; therefore, derived habitat is a potential, rather than effective, habitat, but is functionally linked to a proxy of its resource (chl a production of fronts). The model performs well, with 80% of the presence data <9.7 km from the predicted potential habitat. The computed monthly, seasonal and annual maps of potential feeding habitat from 2000 to 2010 correlate, for the most part, with current knowledge on fin whale ecology. Overall, fin whale potential habitat occurs frequently during summer in dynamic areas of the general circulation, and is substantially more spread over the basin in winter. However, the results also displayed high year-to-year variations (40 to 50%), which are essential to consider when assessing migration patterns and recommending protection and conservation measures.

Jean-Noël Druon, Simone Panigada, Léa David, Alexandre Gannier, Pascal Mayol, Antonella Arcangeli, Ana Cañadas, Sophie Laran, Nathalie Di Méglio, Pauline Gauffier. 2012. Potential feeding habitat of fin whales in the western Mediterranean Mar Ecol Prog Ser Vol. 464: 289–306,

Read the paper (open access)

20 October 2012

Le balenottere del Santuario seguite con i satelliti

Le balenottere mediterranee migrano in inverno come le loro cospecifiche negli oceani, o si comportano diversamente, in linea con il fatto che sono una popolazione sostanzialmente isolata, vivente in un ambiente molto diverso da quello dell'Atlantico? I ricercatori di Tethys sperano di dare una risposta al quesito quanto prima. Infatti, sono riusciti ad applicare dei trasmettitori satellitari su diverse balenottere (Balaenoptera physalus) nelle acque del Santuario Pelagos per i cetacei.
Tra gli obiettivi, fondamentali per la conservazione della popolazione, c'è anche quello di individuare i siti invernali di riproduzione, oltre a eventuali rotte migratorie, che potrebbero essere sovrapposte ai dati sul traffico marittimo, in maniera da evitare le collisioni - un problema non indifferente per questa specie in particolare.
Sette sono le balenottere equipaggiate con un trasmettitore, concepito per fornire la posizione di ogni animale  attraverso i sei satelliti orbitanti del sistema Argos. Gli itinerari dei vari individui possono essere seguiti attraverso un sito dedicato, previa registrazione gratuita. Le mappe verranno aggiornate settimanalmente.






Fin whales of the mediterranean Sanctuary tracked by satellite

Are mediterranean fin whales migrating in winter like other whales do in the oceans, or do they behave differently, given the fact that they belong to a substantially isolated population in an environment that differs to that of oceanic ones? Tethys' researchers hope to answer the question in the next few weeks.
For the first time Tethys has been able to deploy satellite transmitters on several fin whales (Balaenoptera physalus) in the Pelagos Cetacean Sanctuary.
The project aims to enable the identification of areas in need of special protection: to assess breeding grounds is an important goal for the conservation of the population. Moreover potential migratory routes may be added to maritime traffic information, because collisions with vessels represent a serious threat for fin whales in particular.
Seven individuals have been equipped with a special transmitter each, enabling them to regularly bestow their position through the Argos Satellite system, based on 6 orbiting satellites.
The whale’s itinerary may be followed on a dedicated page upon registration. The maps tracing the various movements will be updated weekly.

15 October 2012

Separated rays


A new paper on phylogeny of mobulid rays, largely based on tooth morphology, just appeared on the Zoological Journal of the Linnean Society with the coauthorship of Tethys' President, Giuseppe Notarbartolo: an interesting aspect is that Manta, Mobula mobular and Mobula japanica appear separated from the remaining species of Mobula.

Here is the abstract:
The exact affinities of the fossil teeth attributed to the devilrays (mobulids) are critical for resolving the debated origin of these giant pelagic rays amongst Myliobatiformes and the timing of their evolution toward planktivory. We performed the first detailed comparative description of teeth belonging to most of the living and fossil mobulids. Based on a survey of living devilrays, three dental morphologies are newly identified as cobblestone tooth plates, comb-like teeth, and peg-like teeth. In addition, all extinct mobulid species are reviewed with comments on their dentition, fossil record, and geographical distribution. As a result, three fossil mobulid taxa are newly described from the Late Eocene of south-west Morocco (Argoubia barbei gen. et sp. nov., Oromobula dakhlaensis gen. et sp. nov., and Eoplinthicus underwoodi sp. nov.). This has permitted the first assessment of the phylogenetic positions of extinct and extant species of mobulids, using cladistic analyses and a combined data set of nondental anatomical characters from the literature and the dental characters defined here. Our new results support the monophyly of mobulids including all living and most extinct species and indicate that mobulids are closely related to rhinopterids. They also indicate that there was a recent split within Mobulidae into the three tooth morphology groups that we describe in this paper. This work provides clues to the evolutionary history of this clade since the Early Eocene, including the gradual lack in tooth interlocking toward the filter-feeding strategy, whereas the preservation of cusped teeth without feeding function in modern filter-feeder mobulids is interpreted as a tool for precopulatory purposes.

The full paper can be found on Wiley online library (only for registered users).

Adnet S., Cappetta H., Guinot G., Notarbartolo-di-Sciara G. 2012. Evolutionary history of the devilrays (Chondrichthyes: Myliobatiformes) from fossil and morphological inference. Zoological Journal of the Linnean Society, London 166:132-159. doi: 10.1111/j.1096-3642.2012.00844.


05 October 2012

Devastating plastic - La tragedia della plastica

Plastic materials are the most common debris in the oceans all over the world; they have horrific impacts on marine wildlife and on the whole ecosystems.  Different creatures get entangled in plastics and drown or ingest toxins. Plastics pose a threat to the health of the food chain, while oceans are silently choking on our plastic waste, as shown in this insightful video about the Marine Debris Survey, a world first study of the plastics around the coastlines.


Watch the video

La plastica ha un impatto devastante negli oceani di tutto il mondo, sia a livello di specie che di interi ecosistemi. Gli animali restano impigliati e annegano, oppure ingeriscono le tossine che vengono rilasciate. La plastica mette a rischio l'intera catena alimentare, mentre i mari soffocano silenziosamente a causa dei nostri rifiuti. Il video (in inglese) spiega tutto questo nel contesto del Marine Debris Survey, il primo studio mondiale del genere.