03 February 2011

Riconosciuta la balenottera spiaggiata a S.Rossore


La balenottera spiaggiata il 26 gennaio scorso nel Parco di Migliarino san Rossore è la stessa avvistata pochi giorni prima nel Golfo di Follonica e poi, di fronte a Viareggio: la pinna dorsale molto particolare ha permesso infatti una veloce identificazione. Questa una delle prime conclusioni delle "indagini" svolte da Università di Padova, di Siena e ARPAT. Per conto di quest'ultima c'era Alessia Scuderi, collaboratrice anche di Tethys, che ci ha fornito notizie in anteprima.
Della specie Balaenoptera physalus, si trattava di un maschio, lungo poco meno di 17 metri, dimensioni che fanno pensare a un animale abbastanza giovane. Lo strato di grasso era molto ridotto, 5 centimetri, circa la metà di quanto ci si aspetterebbe - anche in questa stagione in cui gli animali presumibilmente si alimentano di meno che in estate. Ma più che una causa di morte, questo è probabilmente solo una conferma dello stato debilitato dell'animale. Anche la presenza di molti parassiti, interni ed esterni, ben si inserisce in questo quadro.
Non c'erano invece sacchetti di plastica nello stomaco, contrariamente a quanto avevano pubblicato i quotidiani additandolo come causa di morte. Quanto a questa, i veterinari stanno già avanzando delle ipotesi. Una prima traccia, dice Sandro Mazzariol, dell'Università di Padova, sono i reni, che presentano un quadro degenerativo, una causa plausibile, anche se altri accertamenti sono ancora in corso:
Su cute e grasso verranno fatte le analisi del DNA e tossicologiche, il tappo di cera dell'orecchio servirà a stabilire l'età precisa. Anche da polmoni, cuore, fegato e milza sono stati presi dei campioni che sono ora in fase di studio.
La sfortunata balenottera verrà affondata in mare, dove servirà ancora - per studiare le successioni ecologiche sulla carcassa.

Maddalena Jahoda

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