01 February 2011

Tutti i capodogli spiaggiati in Adriatico


Il capodoglio non è certo una specie che salta subito alla mente quando si parla di mare Adriatico, anzi. Regolarmente presente in Mediterraneo, è invece del tutto occasionale nelle acque adriatiche, troppo poco profonde e quindi poco invitanti per questo gigante.
Ecco perché assume rilevanza la pubblicazione, proprio pochi giorni fa, di un articolo sulla rivista Mammal Review http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-2907.2010.00171.x/abstract , che fa un resoconto dettagliato di tutti gli spiaggiamenti o i ritrovamenti di capodogli in Adriatico dal 1500 ad oggi.
Per specie della cui ecologia poco si conosce, e per le quali per di più si sospetta un declino nel numero di individui, studi sulla presenza attuale e storica assumono una fondamentale importanza. Come emerge dall'articolo, andando a mettere insieme tutti i dati, documenti e testimonianze storiche, scopriamo invece un numero di segnalazioni non trascurabile, e forse sorprendente.
La parte più rilevante della pubblicazione è senz'altro la lunga e dettagliata tabella che raccoglie tutti gli spiaggiamenti o ritrovamenti di capodogli in Adriatico, dall'esemplare spiaggiato nel 1555 a Pirano, in Slovenia, ai sette capodogli spiaggiati vivi al Gargano l'11 dicembre 2009, e alla storia ampiamente vista in tv e sulla stampa.
In questo lasso di tempo, si registrano un totale di 36 ritrovamenti di capodogli, che coinvolgono un totale di 68 animali. Molto interessante anche la disposizione, sulla mappa dell'Adriatico, dei punti in cui sono avvenuti questi eventi: il 44% è concentrato tra Rimini e Pescara, un tratto di 280 km. Forse la conformazione della costa, bassa e sabbiosa, può avere avuto un significato.
In 21 casi su 36, gli animali coinvolti erano vivi al momento dello spiaggiamento. Altro dato su cui riflettere è che fino alla metà del secolo scorso, i capodogli spiaggiati vivi venivano regolarmente e freddamente uccisi. Dal 1980 in poi questo atteggiamento è cambiato, sostituito dai tentativi di salvare gli animali. Su questo consigliamo la lettura di questo articolo http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/aqc.1135/abstract .
In 6 casi su 36, gli animali coinvolti erano più di uno. Oltre a quello pugliese del dicembre 2009, altri spiaggiamenti di massa sono stati: 8 esemplari in Albania nel giugno del 1956; 7 esemplari a Marzocca, vicino a Senigallia, il 12 aprile 1938; 6 esemplari a Novigrad, in Croazia, il 15 agosto 1853; tre esemplari fra Porto S.Elpidio e Civitanova Marche, all'inizio del 1800; 7 o 8 esemplari ad Ancona, il 29 luglio 1584. In tutti i casi in cui gli animali coinvolti erano più di uno, si trattava di capodogli ancora vivi.
Molte altre informazioni sono ovviamente contenute nelle 18 pagine dell'articolo. In definitiva, un esauriente e sorprendente spaccato sul rapporto fra una delle specie di cetacei più enigmatiche e affascinanti, e un piccolo mare che sa sempre stupire.
Marco Affronte

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