12 December 2006

Kalamos dolce Kalamos


Non poteva trascorrere un’altra estate senza l’emozione di incontrare nuovamente i delfini del Mediterraneo. Destinazione ignota...

Poi l’allettante opportunità di realizzare la mia tesi (Master in Marine Mammal Science presso l’Università del Galles a Bangor) in collaborazione con l’Istituto Tethys, che mi ha permesso di raggiungere l’isola di Kalamos nello Ionio orientale e di vivere un’esperienza unica. Il paradiso terrestre che tanto avevo immaginato si è materializzato al mio arrivo in Grecia, dove una natura incontaminata e brulla contrastava con le cristalline acque del mare. A poca distanza dall’Italia un nuovo e intrigante mondo si presentava in tutto il suo splendore e le mie fantasie naturalistiche di biologa marina trovavano la loro realizzazione.

Questo viaggio mi ha proiettato in una dimensione in cui il tempo sembrava si fosse fermato e i volti delle persone che incontravo ne erano la testimonianza più vera. Profumi di spezie e bouganville in fiore, sole cocente, vociferare di comari e il dolce frangersi delle onde sulle multicromatiche spiagge deserte hanno caratterizzato il mio viaggio verso l’isola. Kalamos all’orizzonte si erge sull’acqua come un vulcano, circondata da tante piccole isole. Sebbene fossi giunta a destinazione, il mio viaggio da biologa era appena cominciato e quest’isola mi avrebbe riservato tantissime emozioni...

Una calorosa accoglienza e l’incontro con il team dello Ionian Dolphin Project hanno segnato l’inizio di un’avventura. Tuffarsi in una realtà in cui i legami con la quotidianità sono pochi e distaccarsi mentalmente dalla routine sono stati i miei segreti. Ma i protagonisti assoluti sono i cetacei e il loro habitat, di cui noi siamo spettatori privilegiati. La magia di Kalamos si percepisce quando ci accorgiamo che i veri ospiti siamo noi e non i delfini, e che il delicato equilibrio che governa questo ecosistema marino dipende dalla saggezza con cui l’uomo gestisce questo patrimonio naturalistico.

I volontari (così viene chiamato colui che partecipa ai campi di ricerca) diventano parte attiva del progetto e, affiancando esperti biologi, partecipano a tutte le attività mirate al monitoraggio e alla salvaguardia dei mammiferi marini. Le giornate scandite da uscite in gommone hanno permesso di raccogliere dati sulla distribuzione, sul comportamento e sull’uso dell’habitat da parte delle due specie di delfini che abitano queste acque, il tursiope e il delfino comune. Inoltre possono capitare incontri con tartarughe marine, la rara foca monaca e diverse specie di pesci. I volontari diventano parte integrante di un team che lavora per trarre quante più informazioni possibili dallo studio di animali in quotidiana lotta con il degrado del loro habitat.

L’emozione di vedere la superficie dell’acqua rotta dall’emersione di un delfino accompagnato da un cucciolo, oppure i salti di socializzazione tra i membri di un gruppo, riempiono il cuore di una nuova felicità e queste esperienze vengono integrate da nozioni, conoscenze e dal confronto con i ricercatori. L’essere informati sui problemi che affliggono i delfini e sulle varie strategie per tutelarli arricchisce l’incontro con gli animali di un modo più consapevole di percepire la realtà. L’avvistamento dei delfini, così come i momenti di approfondimento scientifico, sono resi speciali dall’armonia di un luogo magnifico. Non mancano emozionanti tramonti e visite a luoghi pieni di magia, come le grotte, le spiagge o i ruderi dell’isola. L’avventura di questa indimenticabile estate è ancora viva nella mia mente e le tante fotografie mi ricordano che l’esperienza appena descritta non è solo il frutto della mia immaginazione.

Annalise Petroselli

---
Per partecipare:
http://www.tethys.org/tri_courses/courses_index_i.htm

No comments: