Tethys in Sicilia
La bellissima Palermo ha ospitato dal 6 al 9 giugno l’ottavo meeting dei rappresentanti nazionali delle SPA – le Aree Specialmente Protette del Mediterraneo, organizzato dal RAC-SPA (Regional Activity Centre for Specially Protected Areas) nell’ambito del Mediterranean Action Plan dell’UNEP.
Il congresso ha visto la partecipazione dei rappresentanti di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, dal Marocco al Libano, da Malta a Cipro. Oltre ai rappresentanti di tutti gli Stati del Mediterraneo erano invitati anche gli osservatori di organizzazioni nazionali e internazionali, tra cui ACCOBAMS, IUCN, ICRAM, WWF, e l’Istituto Tethys.
I punti toccati dal congresso nei quattro giorni di discussione vertevano soprattutto sullo sviluppo di aree protette marine e costiere e sull’implementazione di piani d’azione e di protocolli per la salvaguardia della biodiversità in Mediterraneo.
Nella penultima giornata, l’Istituto Tethys, rappresentato dal presidente Giovanni Bearzi e da me, è stato invitato a presentare il lavoro di ricerca svolto in Grecia negli ultimi 16 anni, che nel 2005-2006 è stato sostenuto anche dal RAC-SPA.
Bearzi ha dettagliatamente descritto le ricerche di Tethys nelle due aree di studio di Kalamos e del Golfo di Amvrakikos, ha delineato le problematiche e le strategie gestionali necessarie e ha sottolineato l’importanza di mettere in atto immediatamente speciali misure, che possano garantire la tutela dei delfini e di tutto l’ecosistema marino.
L’intervento ha riscosso grande successo e, nonostante si fosse alla fine di una lunga e faticosa giornata, tutti i partecipanti al congresso si sono mostrati vivamente interessati e hanno sommerso Bearzi di domande. Molti rappresentanti nazionali sono venuti personalmente a congratularsi con Tethys per l’ottimo lavoro svolto, e il rappresentante della Libia, Abdulmaula Hamza, ha sottolineato formalmente che il lavoro di Tethys rappresenta un esempio positivo da prendere a modello.
Silvia Bonizzoni
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