17 February 2008

Impatto globale sui mari del Pianeta


Sull'autorevole rivista scientifica Science è stato da poco pubblicato uno studio impressionante sugli ecosistemi marini.

Mari e oceani sono sempre più in pericolo a causa della crescente e inarrestabile pressione antropica. Questo concetto è ben noto a tutti, ma per la prima volta un team di 19 ricercatori ha quantificato l’effetto delle attività umane sulle masse d'acqua dell'intero pianeta.

Gli esperti hanno creato delle mappe tematiche inerenti a tutte le attività umane che, direttamente o indirettamente, hanno un impatto sui diversi ecosistemi marini. Esaminando diversi ambienti, come ad esempio barriere coralline, mangrovieti e scarpate continentali, i ricercatori hanno ottenuto 17 mappe che illustrano l'impatto cumulativo di ogni minaccia (pesca, inquinamento, cambiamento climatico etc.) su quella particolare area.

Le analisi si basano su un procedimento complesso, ma il risultato è molto semplice:

1) nel pianeta non esiste area che non sia stata influenzata negativamente dalla presenza dell'uomo;

2) il 41% delle masse d'acqua sono fortemente alterate da attività antropiche;

3) le uniche aree in cui l'impatto è ancora minimo sono localizzate ai poli.

Grazie a una scala colorimetrica è stato possibile definire il grado di pericolo cui viene sottoposto ciascun ambiente marino. I dati riassunti nelle mappe forniscono quindi informazioni critiche per la valutazione delle diverse attività antropiche, indicando se queste possano proseguire, se debbano essere arrestate o se possano essere esercitate in altre zone meno sensibili.

Questo nuovo approccio analitico costituisce un utile strumento gestionale tanto a livello globale quanto a quello di singole zone.

Nell’area del Santuario Pelagos dei Cetacei, ad esempio, la mappa relativa all’impatto causato dal traffico marittimo evidenzia come questa tipo di attività umana non sia assolutamente sostenibile dall’ecosistema. Ciò conferma le preoccupazioni dell’Istituto Tethys, che già nel 2000 denunciarono il problema delle collisioni tra grandi cetacei e navi all’interno del Santuario.

Silvia Bonizzoni

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Per maggiori informazioni:
http://www.nceas.ucsb.edu/GlobalMarine/
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/319/5865/948
http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2008/214/2

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