09 October 2007

Emozioni


Non sono mai stata brava a mettere su carta le emozioni che le grandi balene mi scatenano. Al contrario, mi sono spesso rifugiata nel sicuro e asettico mondo del report scientifico, dove i fatti sono tradotti in numeri e sigle a volte incomprensibili a chi non appartiene al mondo della ricerca scientifica e che a fatica si possono associare alle eleganti e maestose balene.

In sette anni di lavoro su campo con l’Istituto Tethys, di rado ho fatto prevalere la mia emotività sul razionale e misurato approccio ‘scientifico’, e nel corso dei molti avvistamenti di cetacei ho sempre cercato di anteporre una raccolta di dati lucida e rigorosa.

Questa settimana però le emozioni hanno prepotentemente prevaricato la mia razionalità, e le balene hanno scatenato la mia emotività davanti a tutti.

In una settimana ho incontrato più cetacei sulla mia rotta di quanti solitamente ne incontro in un mese. Ma non è solo questo che mi ha colpita.

Una mattina come tante, in Mar Ligure, stavo fotografando tre balenottere concentrandomi al massimo sulla foto-identificazione per fornire dati utili ai miei colleghi. E poi la coda dell’occhio, come una sentinella mi ha avvertito. Non è la prima volta che mi capita, e mi dico che tanto non sarà un problema. Vado avanti con il mio lavoro.

Ma dopo un poco mi volto e quella cosa è ancora li. Passano una manciata di minuti prima che il mio carattere ansioso prenda il sopravvento. Corro in plancia, torno a prua, continuo a scattare foto ma non vedo più attraverso l’obiettivo. Ormai sono nel panico, la preoccupazione mi ha prevaricata!

Piango, sono sola a prua, sul punto più vicino a loro, in prima fila davanti a una scena che prego non si verifichi. E’ troppo vicina, secondo me è troppo vicina. Avverto un senso di impotenza e questo mi terrorizza.

Sono in preda alle mie emozioni, singhiozzo, il mio respiro è soffocato. Le emozioni fanno rumore, si fanno sentire senza la censura della mente… realizzo che amo questi animali e che ho paura, tantissima paura.

Il traghetto è passato, non è successa nessuna catastrofe. Rivedo tutte e tre le balenottere che emergono, ma non riesco ancora a respirare e il cuore si fa sentire nel petto. Non credevo di reagire cosi, pensavo di essere più forte… o di amarle di meno.

Caterina Lanfredi

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