La focena del Golfo di California: estinzione annunciata o esempio di buona gestione?
Nei laboratori a picco sul mare dello Scripps Institution of Oceanography, sulla costa californiana presso San Diego, circa 70 esperti internazionali discutono animatamente di delfini e balene. Sono stati convocati dalla World Conservation Union (IUCN) in occasione del Cetacean Global Red List Assessment - un workshop organizzato a gennaio 2007 per definire lo stato di conservazione e il rischio di estinzione di tutti i cetacei. Fra gli esperti convocati da ogni parte del mondo ci sono anche due italiani, rispettivamente presidente e presidente onorario dell’Istituto Tethys. Sono Giovanni Bearzi, nel gruppo delegato ai piccoli odontoceti, e Giuseppe Notarbartolo di Sciara, per i grandi odontoceti.
Dall’alba al tramonto, in una settimana di lavoro frenetico, vengono passate in rassegna tutte le oltre 85 specie di cetacei viventi. Ci si dà da fare per classificarne lo stato di conservazione a livello globale partendo dalle stime di popolazione disponibili, dai principali parametri biologici, dalla distribuzione geografica degli animali e dalla mortalità causata dall’uomo. Alla fine del workshop, per tutte le specie viene proposta una classificazione basata sui rigidi criteri IUCN.
Le specie in grave pericolo sono moltissime, e comprendono cetacei enormi e carismatici come la balenottera azzurra, e delfini poco conosciuti come il cefalorinco di Hector. Tra tutte, due specie destano le maggiori preoccupazioni e rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Si tratta di due piccoli odontoceti a rischio immediato di estinzione, che nella Lista Rossa condividono la stessa condizione definita “critically endangered”: il lipote (Lipotes vexillifer) del fiume Yangtze e la focena del Golfo di California (Phocoena sinus), che con i suoi 1,5 metri di lunghezza è il cetaceo più piccolo del Pianeta.
Il lipote viene ancora classificato come “critically endangered” più che altro a fini scaramantici, poiché è probabile che oggi non ci siano più esemplari viventi di questa specie. Nel 2006, infatti, durante un survey sistematico dello Yangtze svolto da un nutrito gruppo di ricercatori non è stato trovato neanche un individuo, e questo suggerisce che l’ultimo lipote possa essere spirato da tempo in solitudine, sul fondo del fiume. Gli esperti lo considerano “tecnicamente” estinto, e si tratta nientemeno che del primo cetaceo scomparso nella storia dell’umanità a causa dell’effetto combinato del degrado ambientale e delle catture intenzionali e accidentali. Un triste primato.
L’altrettanto triste titolo di cetaceo maggiormente minacciato passerebbe quindi alla piccola focena endemica delle acque settentrionali del Golfo di California, in Messico. La sua popolazione è oggi costituita da poche centinaia di esemplari e ogni anno il numero si riduce a causa delle morti accidentali nelle reti da pesca.
In virtù della situazione critica e della necessità di interventi immediati per salvare le ultime focene, Julia Marton-Lefèvre - direttrice generale della IUCN - ha scritto qualche giorno fa una lettera significativa al Presidente del Messico Felipe Calderón Hinojosa e ad altri 11 membri governativi. Nella sua lettera, Marton-Lefèvre sottolinea come la situazione della piccola focena non necessiti di ulteriori ricerche, ma solo ed esclusivamente di misure gestionali tempestive. L’unica azione che potrebbe salvare questo cetaceo dall’estinzione è il bando delle reti da pesca nelle acque frequentate dall’animale (un’area di soli 50 km x 100 km).
L’IUCN riconosce che il bando delle reti da pesca avrebbe implicazioni sociali ed economiche, e suggerisce di prendere in considerazione programmi e azioni per lo sviluppo di alternative occupazionali eco-sostenibili che possano favorire le popolazioni locali, anche attraverso la promozione della Riserva della Biosfera (già esistente) e lo sviluppo di metodi alternativi per la pesca di pesci e crostacei.
La lettera della direttrice IUCN si conclude con un messaggio che non concede scappatoie. Se non verranno intraprese azioni immediate per bandire le reti nella sezione settentrionale del Golfo di California, la focena seguirà certamente la stessa sorte del lipote diventando così la seconda specie di cetaceo estinto nel corso della nostra generazione, e questo potrebbe verificarsi nel giro di pochi anni.
C’è da augurarsi che il Presidente del Messico e gli altri deputati e senatori non siano sordi a questo pressante allarme, e prendano in seria considerazione l’autorevole appello, facendo tutto il possibile per scongiurare l’estinzione della piccolissima focena. Un intervento da parte del Messico per salvare questo tesoro naturale costituirebbe un esempio di lungimiranza politica e un segnale di speranza per tutte le altre specie in pericolo.
Giovanni Bearzi e Silvia Bonizzoni
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