25 March 2007

Un cetaceo tra i chicchi d’uva


La Toscana vanta una fama mondiale per le sue ricchezze paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche, ma ora c’è un particolare che la rende ancora più interessante.

Un team di paleontologi impegnati in scavi tra i vigneti del famoso Brunello di Montalcino ha recentemente scoperto lo scheletro di un cetaceo, datato 5 milioni di anni fa. Sotto uno strato di argilla sono state ritrovate 16 vertebre dell’animale, allineate, dicono gli esperti, come al momento della morte del cetaceo. Lo stato di conservazione è ottimo e i paleontologi confidano di portare alla luce anche il resto dello scheletro, al momento ancora sottoterra.

L’unicità della scoperta non risiede tanto nel luogo, già conosciuto per ritrovamenti di denti di squalo e frammenti di vertebrati, ma nel fatto che questo scheletro è il più grande e antico mai rinvenuto nel bacino del Mediterraneo. Il record precedente spettava, infatti, allo scheletro della balena di Montaione, datato 4,4 milioni di anni e rinvenuto alla fine del 1800 nelle colline presso Firenze.

La scoperta conferma che nel primo Pliocene queste zone collinari erano sommerse da un mare densamente popolato di grandi vertebrati.

Che sia anche questo il segreto di quel retrogusto nell’ottimo Brunello?

Silvia Bonizzoni

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Per approfondimenti:
http://www.gamps.it/articles.asp?id=25

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